Il boom senza fine delle case vacanza fa crollare le offerte di affitti “normali”

Diminuite di oltre il 15% in cinque anni le abitazioni locate a famiglie e single. Più redditizio puntare sui turisti e studenti
Case nel rione di San Vito
Case nel rione di San Vito

TRIESTE Sempre meno appartamenti sul mercato per le famiglie che cercano uno spazio in affitto. Un calo del 15% negli ultimi cinque anni a Trieste. Tolti gli alloggi e le stanze destinate solo agli studenti, le proposte di lusso dai prezzi inarrivabili e le soluzioni “vintage”, cioè le vecchie case ereditate dai nonni e messe in vendita ancora con mobili e arredi d’epoca, sono poche decine le soluzioni adatte a single, coppie e nuclei con bambini, che cercano un immobile in buono stato e non vogliono spendere follie.

Alloggi e case vacanze a Trieste: uno su tre è irregolare. E scatta l’offensiva
Turisti davanti all'hotel Savoia


«L’offerta di locazione a Trieste è scarsissima - conferma Andrea Oliva -. Manca quella fascia “media” che la maggior parte di persone cerca, con canoni mensili tra i 500 e i 600 euro. Una fascia in calo del 15% negli ultimi cinque anni, anche se è un dato che arriva da osservazioni “sul campo” e non ufficiale. E quando queste tipologie arrivano nelle agenzie, vanno a ruba vista la richiesta elevata». Tante e differenti le motivazioni. C’è chi punta sugli universitari per una rendita maggiore e chi sfrutta le abitazioni come case vacanza.

Chi cerca un appartamento in affitto finisce quindi spesso per dover fare i conti con ambienti vuoti, non ammobiliati, datati e non ristrutturati da decenni o ancora con spese condominiali elevate, che si ripercuotono sul conto mensile. «Molti proprietari - prosegue Oliva - cercano studenti, perché una camera doppia si affitta anche a 250 euro a persona e, fatti i conti, il ricavo arriva a 700 euro, cifra troppo elevata, ad esempio, per una famiglia. Ma su questo fronte le cose stanno già cambiando. I ragazzi cercano le case dello studente, come dimostra anche il successo dell’ Ex Ospedale militare, che offrono tanti servizi. E in tal senso ci sono imprenditori pronti a investire nel settore, costruendo nuovi studentati. Quindi nei prossimi anni le locazioni agli studenti sono destinate ad esaurirsi».

Case vacanze o per studenti nei palazzi ex Ardiss in centro
Foto BRUNI Trieste 02.11.2019 Via di Crosada e Cittavecchia-Case Erdisu


Tra le offerte ancora sul mercato figurano un grande appartamento in via Rossetti, specificamente indicato per 5 studenti, per 1200 euro al mese, o uno situato nella zona della stazione ferroviaria, per tre studenti, a 850 euro, spese escluse. Ci sono poi una lunga serie di proposte moderne e ampie, soprattutto nel centro cittadino, che partono da mille euro in su. «Anche qui una famiglia non può solitamente permettersi questo esborso. Si tratta – prosegue Oliva – di alloggi ai quali si rivolgono le grandi aziende, manager o comunque persone che magari si fermano in città provvisoriamente e hanno budget elevati». Qualche esempio. Un trilocale in piazza Venezia, da 100 metri quadrati, cerca un inquilino disposto a spendere quasi 2 mila euro al mese; 1600 quelli richiesti per una metratura simile nel Borgo Teresiano, un po’ meno per piazza Ponterosso, sempre sopra i mille euro.

Ma il motivo principale alla base della mancanza di locazioni abbordabili a Trieste negli ultimi anni è soprattutto il boom delle case vacanza, che sfruttano, per così dire, gli “affitti giornalieri”, al momento oltre 300. «Nel centro cittadino ormai sono tutte locate esclusivamente a scopo turistico, anche perché la domanda c’è. E poi per molti triestini è diventato una sorta di secondo lavoro, se ne occupano in prima persona, un’attività che piace, oltre a un ottimo reddito. E così le abitazioni nel cuore della città, per un affitto stabile e non elevato, sono ormai impossibili da trovare. Bisogna spostarsi in periferia».

Ma in diversi rioni, come già detto, si deve fare i conti spesso con case vetuste. Per chi non può spendere troppo, tra le zone dove ancora si possono trovare alloggi a prezzi bassi c’è San Giacomo. «Anche se spesso si tratta di case con scarsa manutenzione - ricorda Oliva – o all’interno di stabili comunque mal tenuti». —


 

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