Il bando infinito per il rilancio di Pramollo

La Carinzia sollecita la Regione: «Manca una firma. Tutto pronto nel 2016 se l’iter parte a dicembre»
Una veduta delle montagne di Pramollo
Una veduta delle montagne di Pramollo

UDINE. Il video mostra un treno ad alta velocità che si ferma alla stazione di Pontebba. Scende una bella ragazza in abbigliamento da sciatrice e sale su una telecabina. L’occhio della videocamera si allarga e riprende dall’alto, a volo d’uccello, la cabina che risale la valle del rio Bombaso, attraversa una stazione intermedia a malga Tratten, attraversa una seconda stazione dove ora c’è l’ex casermetta della Finanza. Infine approda sulla vetta del monte Madrizze, cuore del polo sciistico di Pramollo-Nassfeld, dove convergono altri impianti di risalita dalla Carinzia. Qui il video termina e appare una scritta in inglese che in italiano suona: “Puoi sognare che sia reale”. Perché, signore e signori, quello che abbiamo visto ieri, al termine della conferenza stampa di presentazione dell’imminente stagione turistica invernale di Pramollo, non è realtà, ma fiction.

Sono veri i paesaggi, è vera l’accattivante modella che ha catturato la nostra attenzione. Tutto il resto è stato costruito al computer, per darci un’idea di come potrebbe essere l’impianto di risalita a fune, per agganciare Pontebba e la Valcanale al polo sciistico di confine. Impianto atteso da oltre trent’anni, ma che probabilmente rimarrà ancora a lungo nel cassetto. Soltanto un sogno, appunto. Che cosa manca? Il progetto c’è, il finanziamento anche, gli attori disposti a realizzarlo pure. E dunque? Alla domanda ha risposto Werner Krcivoj, rappresentante dei promotori dell’opera: «Stiamo aspettando che la Regione pubblichi il bando per l’appalto dei lavori. Se la pubblicazione avviene entro dicembre, saremo in grado di rispettare i tempi stabiliti: inizio lavori nel 2015, conclusione entro il Natale 2016 (per le opere relative alla telecabina servono due estati). Se la pubblicazione avviene dopo dicembre, tutto salta di un anno».

Incalzato dalle domande, Krcivoj spiega che il progetto è già stato approvato a livello politico nell’agosto 2013, che il passaggio attuale è soltanto tecnico, che la decisione spetta alla Direzione regionale trasporti al cui vertice siede Magda Uliana, che la direzione regionale ha a sua disposizione da mesi tutta la documentazione e che una decisione era attesa nella primavera scorsa. Ma, evidentemente, non c’è fretta. La realizzazione della telecabina, per ora soltanto “sognata”, comporterebbe un costo di 80 milioni di cui il 70% (56 milioni) con finanziamento pubblico: 44 milioni dalla Regione, poco più di 6 milioni dal Land Carinzia, altri 6 milioni in terreni ceduti nella zona di Pramollo, che la Regione aveva ricevuto gratis a suo tempo dal disciolto Ente Tre Venezie. La differenza di 23 milioni è a carico dei privati, che avranno in concessione l’impianto per 40 anni. La gestione sarà affidata per vent’anni alla Bergbahnen Nassfeld-Pramollo, principale società proprietaria degli impianti in quota. Proprio oggi si riunisce la sua assemblea con un bilancio di 18 milioni che si chiude con un utile di 1,5 milioni, a riprova che gli impianti di risalita non devono per legge di natura lavorare solo in perdita.

Dal sogno alla realtà: il polo sciistico di Nassfeld-Pramollo, che già esiste al di là del confine, con 30 impianti di risalita e 110 chilometri di piste di discesa, considerato uno dei dieci migliori dell’Austria. L’inizio della stagione è stato annunciato per il 5 dicembre. La data forse non sarà rispettata (il rialzo delle temperature aveva sciolto quasi tutta la neve caduta), ma al passo si lavora per essere pronti alla partenza. Si lavora soprattutto per completare i nuovi hotel a 4 stelle Nassfeld e Almresort e il rinnovato Wulfenia. Note amare per gli skipass, il cui prezzo è aumentato del 2,3%. Quest’anno il giornaliero costerà in alta stagione 44 euro. Sciare è diventato un lusso e ciononostante la precedente stagione ha registrato un aumento del 3% dei pernottamenti, con 750mila presenze sulle piste. Gli italiani, con 20.000 presenze, sono sesti.

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