Il 6 gennaio a Barbana l’ingresso ufficiale dei monaci benedettini
GRADO Il giorno dell’Epifania ci sarà l’ingresso ufficiale dei Benedettini alla custodia del Santuario della Madonna di Barbana. Attualmente sono in tre, padre Angelo, Fra Stefano e Fra Cirillo ma in poco tempo a Barbana ci sarà la presenza di almeno una decina di Benedettini. Quando durante la festa degli auguri natalizi, l’arcivescovo di Gorizia, Carlo Maria Redaelli, aveva parlato di una decina di benedettini a Barbana, il messaggio era passato quasi inosservato pensando si trattasse semplicemente di un rafforzativo per dire che in poco tempo a Barbana sarebbero arrivati i necessari rinforzi per poter accogliere le decine di migliaia di fedeli che si recano annualmente a rendere visita alla venerata Vergine dell’isola della laguna gradese. Invece sarà proprio così. Forse un annuncio in tal senso potrebbe essere fatto il 6 gennaio nel corso della solenne messa d’insediamento dei Benedettini che sarà presieduta dallo stesso arcivescovo.
La messa in Santuario a Barbana è prevista per le 10.30. I motoscafi diretti all’isola partiranno alle 10 (non è escluso che se ci saranno tanti fedeli ci possa essere una partenza anticipata). I Benedettini che ci sono a Barbana arrivano dal Priorato Conventuale di Santo Stefano della Congregação Benedectina do Brasil, a Bologna. Attualmente, dunque, si trovano nella capitale dell’Emilia-Romagna dove in realtà non hanno un loro monastero. Ecco così quella che pare la scelta ormai fatta di trasferirsi in blocco da Bologna a Barbana dove complessivamente di Benedettini ne potrebbero arrivare una dozzina, forse addirittura tredici. Del resto quando dal 1170 al 1503 ressero le sorti gestionali del santuario e dell’isola, i benedettini pare fossero abbastanza numerosi. Intanto per il giorno dell’Epifania grande e solenne cerimonia d’insediamento con il Vescovo e una folta delegazione dei benedettini, in testa il loro responsabile Padre Benedetto de Lyra Abertin che dopo aver visitato la prima volta l’isola-santuario ne era stato incantato tanto che già allora, quando accompagnò fra Stefano e fra Cirillo, disse che gli sarebbe piaciuto trasferirsi anche lui. E la cosa a quanto pare stia procedendo proprio in questo senso. Barbana è indubbiamente bella e le strutture non mancano. La mancanza vera è quella del gas (per riscaldare alcuni ambienti, come la cappella delle confessioni dove viene d’inverno celebrata la messa festiva, è utilizzato un grande bombolone), che con una lunga conduttura attraverso la laguna potrebbe arrivare a Barbana. Il costo dell’intervento è però significativo, tanto che i precedenti Frati Minori non sono riusciti a trovare i fondi necessari. Con il gas, soprattutto per il riscaldamento nell’isola, tutti i servizi potrebbero funzionare, pur a orari ridotti, anche durante i periodi più freddi. Ogni tanto qualche sponsor a livello internazionale decide di sostenere le spese per restaurare monumenti o per determinati interventi. Chissà che prima o poi qualcuno decida di sostenere le necessità di Barbana. Pochi giorni fa è stata completata, grazie al finanziamento erogato dalla precedente giunta regionale, la riparazione del tetto danneggiato dalla furia temporalesca di una decina d’anni fa.—
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