Il 3 novembre, l’ultima volta di San Giusto

Quest’anno la festa patronale resta in vigore. Dal 2012 sarà accorpata alla domenica o al lunedì
Silvano Trieste 03/11/2010 Benedizione Statua di San Giusto
Silvano Trieste 03/11/2010 Benedizione Statua di San Giusto

Passata la festa, gabbato lo santo”. Stavolta tocca a San Giusto. Passata la festa, il santo triestino ritornerà precario. Il 3 novembre (che quest’anno cade di giovedì) potrebbe essere l’ultima volta che San Giusto martire viene festeggiato come si deve con scuole, uffici, negozi e fabbriche chiuse. È uno dei ponti più ambiti dell’anno dai triestini visto che, agganciandosi alla festa di Ognissanti (1 novembre), garantisce un’arcata temporale che pochi altri offrono. Il ponte ha già rischiato di crollare quest’anno sotto i colpi della manovra finanziaria del governo: solo un emendamento l’ha tenuto miracolosamente in piedi rinviando la sua demolizione al prossimo anno.

Nel 2012 San Giusto finirà “gabbato” come tutti gli altri patroni d’Italia: da Sant’Ambrogio a San Gennaro, da San Marco a San Petronio. L’unica eccezione riguarda San i patroni di Roma, San Pietro e Paolo, tutelati dal Concordato. L’ultima versione del decreto anticrisi di Tremonti, più volte emendato, recita così: «A decorrere dall’anno 2012 con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, da emanare entro il 30 novembre dell’anno precedente, sono stabilite annualmente le date in cui ricorrono le festività introdotte con legge dello Stato non conseguente ad accordi con la Santa Sede, nonché le celebrazioni nazionali e le festività dei Santi Patroni ad esclusione del 25 aprile (festa della Liberazione), del 1° maggio (festa del Lavoro) e del 2 giugno (festa nazionale della Repubblica), in modo tale che, sulla base della più diffusa prassi europea, le stesse cadano il venerdì precedente ovvero il lunedì seguente la prima domenica immediatamente successiva ovvero coincidano con tale domenica».

In pratica entro il prossimo 30 novembre il governo dovrebbe farci sapere (il condizionale di questi tempi è d’obbligo) che fine fara San Giusto nel 2012. Un altro martirio lo attende. Le ipotesi, come si legge nel decreto anticrisi sono svariate. Del resto il patrono di Trieste è sembre stato un santo precario. La festa di San Giusto cade il 2 novembre, ma per motivi liturgici (lo stesso giorno si fa la commemorazione dei fedeli defunti) viene posticipata al giorno successivo, il 3 novembre. Un Patrono abusivo, schiacciato tra santi e i morti. E che dal prossimo anno rischia di essere santificato la domenica. Una vera ingiustizia per il santo martirizzato ad Aquileia nel 290 o nel 303 per aver rifiutato i sacrifici agli dei pagani.

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