Il 3,7% degli studenti delle scuole isontine ha utilizzato il doping

Presentati i risultati del questionario a cui hanno risposto 2.233 giovani. Gli esperti: «Gorizia non è un’isola felice»
Di Francesco Fain

«La Provincia di Gorizia non si configura come un’isola felice a livello nazionale. Il doping c’è».

È uno dei passaggi focali del ponderoso report promosso dalla Provincia e redatto dall’Istituto di sociologia internazionale (Isig) di Gorizia intitolato “Studio sulla diffusione del doping tra i giovani sportivi della provincia di Gorizia”. Quasi 300 pagine di approfondita ricerca che è stata condotta nei mesi di gennaio e febbraio 2016 attraverso la somministrazione online di un questionario 2.233 studenti delle superiori Isis Alighieri, Isis Brignoli-Einaudi-Marconi, Isis Buonarroti, Cankar-Zois-Vega, D’Annunzio, Gregorcic-Trubar, Pertini. Analizziamo i numeri. Il 3,1% degli studenti ha ammesso di aver fatto ricorso all’utilizzo di sostanze o pratiche dopanti: considerando solo gli studenti che fanno attività sportiva la percentuale si alza al 3,7 per cento, avvicinandosi al dato nazionale fornito dal Ministero della Salute (4,1%). «Dai risultati della ricerca - si legge nel report - emerge inoltre una correlazione fra utilizzo di sostanze dopanti e genere: il doping è più diffuso fra gli atleti di sesso maschile (hanno ammesso l’utilizzo il 4,7% dei maschi contro l’1,9 delle femmine). La necessità di essere “performanti” è un elemento determinante nel favorire o meno l’insorgere di pratiche scorrette».

Dall’analisi del contesto relazionale dei giovani della Provincia di Gorizia emerge un quadro che non può essere definito propriamente “positivo”. Infatti, i rapporti degli studenti con la famiglia e con le persone frequentate a scuola, nell’ambito di attività sportive o di associazioni culturali/di volontariato, spesso sono conflittuali, caricati di aspettative (da parte dei genitori), competitivi (con i compagni di scuola, di squadra e con le persone frequentate nell’ambito di associazioni culturali/di volontariato) o, addirittura, inesistenti.

Anche per quanto riguarda le prospettive sulla vita degli studenti lo scenario che si delinea rappresenta un campanello d’allarme. Infatti, l’indagine evidenzia che in Provincia di Gorizia i giovani hanno molte paure, soprattutto di fare brutta figura, di non essere in grado di superare le difficoltà e di essere rifiutati dagli altri. Inoltre, si registrano elevati tassi di insoddisfazione, soprattutto per quanto riguarda la vita sentimentale e l’aspetto fisico: un’insoddisfazione che è più elevata tra le femmine e che aumenta con l’aumentare dell’età. Inoltre, secondo gli studenti che hanno partecipato all’indagine il fatto di essere accettati dagli altri è uno degli aspetti della vita più importanti. Attenzione va posta sul fatto che paure, insoddisfazioni e scarsa importanza data ad alcuni aspetti della propria vita (quali ad esempio farsi una cultura, la scuola, lo sport, l’amicizia, l’amore, il successo in quello che si fa, fare il proprio dovere) sembrano essere strettamente connesse all’utilizzo di sostanze e all’insorgere di comportamenti “a rischio”.

La Provincia auspica che tale studio diventi uno strumento fondamentale per gli attori coinvolti nel settore dello sport, siano essi dirigenti, allenatori, atleti o famiglie.

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