Il 2019 sul podio degli anni più caldi in Fvg, mare da record: 13 gradi a dicembre
TRIESTE. Il 2019 è stato un anno «particolarmente caldo», con temperatura media di 1,5 gradi sopra la media del periodo 1919-2018. Ma se sotto questo profilo quello concluso si è posizionato al terzo posto dopo il 2014 e il 2018, è il mare ad aver fatto segnare picchi mai registrati: in conseguenza al surriscaldamento, l’anomalia termica nelle acque di Trieste si è concretizzata in un secondo semestre tutto sopra la norma «fino al record di 13 °C di temperatura a 2 metri di profondità registrati a fine dicembre».
È questo uno dei dati contenuti nel bilancio meteo-climatico del 2019 in regione tracciato da Arpa Fvg - Osmer, che lo definisce «un anno più piovoso della norma e il terzo più caldo in 100 anni». Annotando come negli ultimi sei anni, quattro siano stati i più caldi da un secolo a questa parte.
Le «anomalie termiche positive» hanno riguardato dieci mesi su 12. Arpa Fvg - Osmer fa notare i +4 gradi rispetto alla media registrati a febbraio in quota: un dato che il meteorologo previsore dell’Osmer Sergio Nordio definisce «molto significativo». E dopo maggio, il solo mese più fresco del normale (con gennaio a -0,7 gradi sotto la media), giugno ha portato un balzo termico rilevante con 4,5 gradi in più sulla norma.
Proprio giugno, segnala Arpa Fvg - Osmer, è «uno dei mesi che più hanno mutato caratteristiche»: negli ultimi 15 anni la temperatura media ha sempre superato la norma degli ultimi 60 anni - con il 2019 secondo per media mensile al solo 2003 - fino a far divenire giugno un mese «pienamente estivo», con picco a 37 gradi. Una situazione che ha contribuito a vedere più che raddoppiati rispetto a 25 anni fa i giorni all’anno con massime oltre i 30 gradi in pianura: più di 60 nel 2019, contro la trentina di norma negli anni ’90.
Giugno è stato anche un mese fra i più secchi rispetto agli anni precedenti, in un’annata che invece è stata nel complesso piovosa, con maggio e novembre «molto sopra la norma». Una situazione che Arpa pone in relazione diretta con «l’anomalia termica del mare». La temperatura dell’acqua ha accentuato lo scambio di energia con l’atmosfera che a novembre, unita a costante scirocco nei bassi strati, ha portato piogge abbondanti.
Del resto, il 2019 ha visto registrata a Trieste una temperatura media annua del mare di 17,2 gradi: 1,1 oltre la media del periodo 1995-2018. Ma in tutto il secondo semestre i valori sono rimasti sopra la media, fino al record di fine dicembre seguito nei primi giorni del 2020 da un altro “+13°” mai misurato a gennaio. Del resto, è di ieri la pubblicazione sulla rivista Advances in Atmospheric Sciences della ricerca di un gruppo internazionale di scienziati secondo cui le temperature degli oceani hanno raggiunto lo scorso anno le temperature più alte mai registrate.
Tornando al Fvg, la situazione - così Arpa - è in linea «col progressivo aumento delle temperature che i dati rilevati evidenziano per il Fvg», «particolarmente accentuato negli ultimi decenni», come «a scala planetaria». I dati offrono anche un motivo di riflessione sul futuro climatico che ci attende, e che «potrà essere molto diverso in base alle scelte di sviluppo economico e politica energetica».
L’ultima slide che Arpa propone delinea due scenari per il periodo 2071-2100 rispetto al 1976-2005: temperature medie uguali in inverno e più alte di 2 gradi in estate in caso di «rapida e decisa riduzione delle emissioni di anidride carbonica»; medie più alte di 3 gradi in pianura e di 4 in montagna in inverno, e di anche oltre 5 gradi in estate, se le emissioni continuassero «ad aumentare come ora».
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