Il 2016 sarà l’anno dei record per il turismo in Croazia

Ne è convinto il ministro Kliman presente alla Fiera internazionale di Berlino. In base alle prenotazione si ritiene che l’aumento di presenza sarà del 5-6%
Turisti all'ingresso della città antica di Ragusa
Turisti all'ingresso della città antica di Ragusa

FIUME. Stagione turistica 2016 in Croazia: sarà un successo. Ne è convinto il competente ministro, il 48enne polesano Anton Kliman, presente alla Fiera internazionale del Turismo di Berlino, che ha segnato il suo debutto agli appuntamenti europei e mondiali che contano. «Le previsioni sono più che discrete e indicano addirittura un miglioramento rispetto alla stagione dei record, quella dell'anno scorso - parole di Kliman - in base alle prenotazioni fin qui avutesi e alle indicazioni degli addetti ai lavori, nel 2016 dovremmo avere tra il 5 e il 6 per cento di arrivi in più su base annua. Se confermata, si tratterà di una maggiorazione davvero consistente, capace di regalarci molte soddisfazioni».

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A detta del ministro istriano (centrodestra), subentrato al conterraneo Darko Lorencin (centrosinistra), la Croazia potrebbe avere risultati anche migliori, con aumenti a due cifre, ma è bloccata dalle attuali capacità ricettive. «Avessimo decine di migliaia di posti letto in più, non ci sarebbero difficoltà nel riempirli - aggiunge - prometto che questo governo, il mio dicastero e l'Assoturistica nazionale si impegneranno nella realizzazione di nuovi investimenti nel settore. Dobbiamo snellire le pratiche per arrivare alle varie licenze, eliminare le pastoie burocratiche e tutte quelle barriere che frustrano i potenziali investitori». In questo momento, ha rilevato Kliman, imprenditori croati e stranieri sono impegnati a costruire o a rinnovare 35 alberghi in Istria, Dalmazia e Quarnero. Parlando del mercato russo, negli ultimi anni abbastanza fiacco in relazione alla Croazia, Kliman ha affermato che si sta cercando di individuare un modello teso a rendere meno rigido il regime dei visti per i vacanzieri russi.

A Berlino c'è stato pure l'incontro tra Kliman e il segretario generale dell' Organizzazione mondiale del turismo, l'Unwto, Taleb Rifai. Questi ha asserito che la Croazia è un Paese dove le condizioni di sicurezza sono molto elevate, con i croati comportatisi in maniera molto umana verso i migranti. «L'emergenza migratoria - questa l'opinione di Rifai - non ha avuto, né avrà alcun impatto negativo sul comparto turistico croato».

Kliman ha ricordato come negli ultimi tempi alcuni media tedeschi e austriaci abbiano invece sostenuto che il flusso migratorio rischia di avere brutte conseguenze per questo settore. «Questi mezzi d'informazione hanno agito in questo modo per motivi facilmente comprensibili - ha concluso il ministro - sono convinto che se anche dovessero esserci difficoltà legate ai rifugiati, troveremo la forza per risolverle, senza alcun fastidio per i nostri ospiti». L'annata turistica 2015 in Croazia ha registrato 14 milioni e 300 mila presenze (+9,3% rispetto al 2014) e 71 milioni e 600 mila pernottamenti (+7,7).

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