Ikon, l’eccellenza del Fvg per la realtà virtuale Samsung

STARANZANO Quello strano edificio che si intravede lungo la strada che da Staranzano porta a San Canzian d’Isonzo, non è nè una base Nato, né una piscina, né un acquedotto o un depuratore - come è capitato di sentire negli anni a Enrico Degrassi, amministratore delegato di Ikon. È, al contrario, sede di un’eccellenza digitale della nostra regione scelta dal colosso coreano Samsung - 44.5 miliardi di dollari di entrate complessive nell’ultimo trimestre - per esplorare le frontiere della realtà virtuale.
Ikon, in attività da 20 anni e con una sede anche a Udine, è infatti la digital farm che realizza il software per i visori Samsung Gear VR. L’etichetta “digital farm” non potrebbe essere in questo caso più appropriata: i suoi 26 dipendenti (8 dei quali in Friuli) lavorano in un’avveniristica casa bioclimatica integrata completamente nella natura circostante. Completamente autonoma termicamente, sul lato nord il prato sale fino al tetto, mimetizzando l’edificio nella campagna.
Gli sviluppatori di Ikon lavorano nei locali di quella che una volta era la stalla della struttura - pensata dal padre di Enrico Degrassi, Fulvio, anch’egli architetto. «Il progetto, ultimato nel 1981, era utopico già per l’epoca e improntato al tema dell’autosufficienza energetica e alimentare», rivela il Ceo di Ikon. Tutt’intorno, un orto, un frutteto e quattro comunità di api che producono miele biologico. L’edificio sfrutta l’energia solare per il riscaldamento degli ambienti e la produzione di elettricità. «Ambiente e tecnologia sono le due parole chiave del nostro dna».

Grazie a Ikon, i visitatori del Samsung District di Milano possono ora salire (virtualmeente) a bordo di un’astronave equipaggiata di cannone laser per combattere una battaglia spaziale. Il videogioco Galaxy Rangers, sviluppato dal team di Degrassi, riproduce una missione di pattugliamento abbinando la realtà virtuale, il visore Samsung Gear VR e una speciale poltrona che aggiunge la dimensione del movimento all’esperienza immersiva. È possibile infatti muoversi sulla “sedia” grazie a un joystick che riproduce le accelerazioni e cambiamenti di direzione tra le stelle. «La tecnologia è stata studiata per evitare ogni tipo di sensazione di nausea al giocatore», dice Degrassi.

Nel visore c’è anche lo zampino di Oculus, l’unità di realtà virtuale di Facebook. Proprio Mark Zuckerberg, parlando settimana scorsa alla conferenza degli sviluppatori F8, ha detto di puntare per il futuro sulla realtà aumentata. Questa tecnologia, che permette di arricchire la percezione della realtà con ulteriori livelli di informazione, è alla base del percorso avanguardistico di Ikon, che ha “debuttato” nel settore con la ricostruzione virtuale “Gorizia, un viaggio nel tempo” già nel 1997.
I settori della cultura e del turismo sono proprio quelli in cui Virtours, la piattaforma di distribuzione e creazione dei contenuti VR (virtual reality), trova più applicazione. Clienti come Emirates già la usano per fare visitare in anteprima destinazioni e hotel del proprio catalogo, così come agenzie immobiliari se ne servono per mostrare le case in vendita. Grazie a Ikon si può visitare l’Antica Aquileia 3D o la città romana di Nora, in Sardegna.

Non solo. L’applicazione VR è utilizzata per la formazione del personale di ditte come Danieli, grazie alle ricostruzioni tridimensionali di gru e cantieri, oppure per progetti educativi come Samsung School in cui gli alunni possono ricreare esperimenti fatti in classe, o gite d’istruzione, e condividerle con altre scuole dello stesso network.
Lo stesso videogioco con sedia motorizzata che si trova nel quartier generale di Samsung, a Milano, potrebbe essere riproposto nelle “sale giochi” a bordo delle navi di gruppi come Costa (cliente Ikon) o Msc (partner Samsung). «L’utilizzo di questi strumenti consente alle aziende un aumento delle vendite e dell’ingaggio dei propri clienti. Oggi Ikon rappresenta forse la migliore partnership che abbiamo nel mondo della realtà virtuale», conferma Antonio La Rosa, Head of IM B2B, Samsung Italia.

L’azienda isontina ha costruito su tutto il territorio regionale una rete d’impresa. Insieme al partner triestino Sintesi cura le campagne pubblicitarie offline mentre la controllata JungleKing si occupa di social media marketing. A Udine, il ramo Juicy (con i soci Luca e Mauro Menazzi) si focalizza invece sullo sviluppo mobile.
«Stiamo passando dall’essere una realtà “sartoriale”, che lavora su misura per il cliente, ad un’azienda capace di aumentare notevolmente il fatturato vendendo un solo prodotto - Virtours - a mille clienti», conclude Degrassi. Ikon, quasi due milioni di fatturato annuo, è passata da 14 a 26 dipendenti negli ultimi due anni.
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