Idrovolanti fermi, è scontro Eca-Agenzia
FIUME. Battuta d’arresto per il progetto dei collegamenti via idrovolante in Croazia, e scambio di accuse al vetriolo fra la concessionaria dei voli, la tedesca European Coastal Airlines (Eca) e l’Agenzia croata per l’aviazione civile. Quest’ultima lo scorso agosto aveva fatto fermare i velivoli che, sottoposti a controlli, avevano portato a riscontrare manchevolezze tali da portare al ritiro della licenza per i voli commerciali (Air operator certificate) e all’ordine dato all’Eca di ovviare agli inconvenienti.
Introdotti nel 2014, i collegamenti riguardavano alcune tra le maggiori località delle coste istriane, quarnerine e dalmate. Ora la Eca ha fatto sapere tramite un comunicato che i propri velivoli resteranno temporaneamente a terra «a causa del comportamento irregolare degli organismi amministrativi croati», annunciando anche l’imminente licenziamento per molti dei dipendenti. L’Agenzia croata per l'aviazione civile ha reagito con un controcomunicato in cui si afferma non esservi alcun comportamento inappropriato da parte dell'Agenzia stessa. «Da parte nostra - si legge nella nota - si attendono le prove che l'Eca abbia provveduto a rimettere in perfetta forma tre dei suoi idrovolanti, per i quali sono state appurate serie manchevolezze tali da mettere in pericolo la sicurezza dei passeggeri e dei piloti. L'Eca, nel parlare genericamente di comportamenti non in regola con la legge, ha dato prova di scarsa professionalità», replica ancora l’Agenzia: «Sta alla concessionaria tedesca rimettersi in riga, procedendo alla riparazione dei suoi velivoli».
Sempre l'Agenzia ha ricordato appunto come le ispezioni eseguite il 12 agosto scorso avevano evidenziato una precaria manutenzione dei quattro idrovolanti della compagnia, con conseguente ritiro di licenze e certificati vari. L'Eca ha rimesso a posto un solo velivolo e ciò lascia supporre - annota l'Agenzia - che finora non abbia avuto il tempo per ovviare agli inconvenienti. «Non escludiamo nemmeno la possibilità che alla concessionaria siano dell'avviso che la soppressione dei voli risulti conveniente nel periodo autunno-inverno, probabilmente non remunerativo. Sia come sia, non cederemo ai tentativi di pressione attuati dall'Eca nei nostri confronti, per farci chiudere un occhio o anche due sulla vicenda».
Resta da vedere quale sarà ora la reazione da parte della Eca, azienda sorta nel 2000 e con sede a Spalato. Il suo direttore e proprietario, Klaus Dieter Martin, nello stigmatizzare l'operato degli organismi amministrativi si è anche rivolto al governo croato chiedendo sostegno e aiuto nel superare la difficile situazione. «Dal 2014 siamo riusciti a realizzare una rete di collegamenti che riguardano 15 località croate e italiane. In questo progetto, di indubbia utilità per il turismo della Croazia, abbiamo investito finora 22 milioni di euro. In questi due anni abbiamo trasportato circa 40mila passeggeri senza il benché minimo incidente. Purtroppo siamo costretti a chiudere in via provvisoria perché da agosto a oggi abbiamo avuto perdite per due milioni di euro. Grazie al nostro impegno, abbiamo avviato 146 posti di lavoro e purtroppo devo dire che entro la fine di novembre dovremo licenziare il 90% delle nostre maestranze, attorno ai 130 occupati. Gli idrovolanti resteranno a terra fino a quando non ci saranno garantite normali condizioni di lavoro», chiude l’azienda.
L'Eca sembra dunque volere lasciare aperto uno spiraglio, ma al momento è difficile dire se il progetto degli idrovolanti decollerà nuovamente.
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