Ictp, cinquant’anni fa il decollo della scienza

Nel 1964 la nascita dell’ente, nel ’68 l’apertura dell’attuale sede a Miramare Il direttore Quevedo: «Ruolo chiave per Trieste». Convegno-evento a ottobre
Di Matteo Unterweger
Lasorte Trieste 19/04/14 - Miramare, Centro di Fisica Teorica, ICTP
Lasorte Trieste 19/04/14 - Miramare, Centro di Fisica Teorica, ICTP

Sono passati cinquant’anni. Mezzo secolo dalla “posa” del primo mattone di Trieste città della scienza. Dalla nascita della sua prima istituzione d’eccellenza nel campo della ricerca scientifica, Università a parte: la magica intuizione di Abdus Salam e Paolo Budinich che ha aperto un mondo nuovo per il territorio triestino, preparando la strada a un futuro da protagonista in ambito nazionale e internazionale. Un sistema paradossalmente più conosciuto all’estero che in casa. Era il 1964 quando nacque il Centro di fisica teorica, ubicato prima in piazza Oberdan e dal 1968 a Miramare, dove ha sede ancora oggi. L’Ictp, intitolato proprio al Nobel pakistano Abdus Salam (scomparso nel 1996), si appresta a festeggiare l’importante anniversario, che sarà celebrato principalmente con il convegno “50 anni di scienza per il futuro”, in programma «dal 6 al 9 ottobre - conferma il direttore dell’Ictp, Fernando Quevedo, in sella dal 2009 e successore dell’indiano Katepalli Sreenivasan -. Vi parteciperanno scienziati, premi Nobel per la fisica, vincitori di Fields Medal per la matematica, ministri della scienza, il direttore generale dell’Unesco, quello dell’Iaea. In corso abbiamo una grande attività proprio per organizzare questo evento».

Fra gli appuntamenti di massimo rilievo di questo speciale 2014, vi è anche l’inaugurazione del supercalcolatore con sistema Hpc (High Performance Computing) voluto da Ictp e Sissa, la Scuola internazionale superiore di studi avanzati, e che troverà sistemazione nell’ex sede di quest’ultima in via Beirut, proprio alle spalle del Centro di fisica: la cerimonia è in calendario il 24 settembre, a due giorni dal via della terza edizione di Trieste Next, il Salone europeo della Ricerca scientifica. A ciò si uniscono le nuove attività di ricerca nei settori proprio dell’Hpc, della biologia quantitativa e delle energie rinnovabili, che rendono ancora più corposo il lavoro che l’Ictp sta da decenni portando avanti e progressivamente implementando, per accogliere migliaia di ricercatori e studenti dal mondo, e in particolare per promuovere la diffusione della scienza e della ricerca nei Paesi in via di sviluppo. In Brasile, «a San Paolo - racconta Quevedo - abbiamo aperto un centro. E vi è una pianificazione per il futuro con attività in Cina, Turchia, Messico e Ruanda». Proficue e intense sono poi le collaborazioni con - oltre all’ateneo ovviamente - gli altri enti scientifici del territorio triestino: Sissa, Icgeb, Elettra (realtà nate dopo l’impulso dato dall’Ictp), Osservatorio astronomico, Ogs e così via. Si attivano ogni anno decine di master, laboratori tematici, convegni: anche solo entrando per pochi minuti nella sede di Miramare, all’Ictp, si riesce a cogliere quell’atmosfera unica di condivisione e confronto fra diverse culture, tra differenti scuole di pensiero, riunite sotto la bandiera del progresso in una città che «se non erro - ricorda Quevedo con un pizzico di orgoglio - ospita un numero di ricercatori che è dieci volte quello medio delle altre città italiane, una grande concentrazione». E una capacità d’attrazione che fa leva sulle sue perle scientifiche: solo il Centro di fisica teorica riesce a richiamare 6-7mila visitatori all’anno. Sono state sinora, in tutto, più di 120mila le visite di scienziati, giunti da 184 Paesi, all’Ictp (la cui attività è finanziata da governo italiano, Unesco e Iaea - Agenzia internazionale per l’energia atomica), con un centinaio di premi Nobel che vi hanno tenuto delle lezioni.

«Siamo un’istituzione unica al mondo - riprende Quevedo -, che continua nel suo supporto alla diffusione della cultura della scienza, con attività anche di insegnamento in molti Stati. L’Ictp ha giocato un ruolo fondamentale per far divenire Trieste la città della scienza». Il Centro sviluppa la propria attività (cui ora si aggiungono anche nuovi settori di ricerca) nei campi della Fisica delle energie, della Cosmologia e fisica delle astroparticelle, della Fisica statistica e della Materia condensata, della Fisica applicata, della Fisica del sistema Terra, e infine della Matematica. Da cinquant’anni, nel mondo. Con quartier generale a Trieste.

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