Iacop: «La specialità è al sicuro Ora la sfida dello statuto»
UDINE. «La specialità è la punta avanzata del regionalismo. La riforma costituzionale crea il Senato dei territori, mette in sicurezza l’autonomia speciale e prevede la revisione degli statuti, che richiedono di essere attualizzati. Sarà questo il principale tema di confronto istituzionale nel 2016. Difenderemo non solo la nostra dimensione identitaria e storico-culturale, ma anche le nostre prerogative economiche e il diritto a intervenire su infrastrutture fondamentali, dal porto ai raccordi con gli stati confinanti». Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale, Franco Iacop, nel corso della conferenza di fine anno. Iacop ha lodato il consiglio «per la capacità di pronta risposta alle iniziative legislative della giunta a cominciare dalla rapida approvazione dell’ultima manovra finanziaria. E non si dimentichino le proposte di iniziativa consiliare, fra cui il reddito di cittadinanza, una delle prime norme nazionali in materia».
Le leggi approvate nel 2015 sono state 35: 7 in più rispetto all’anno scorso. I progetti di legge depositati assommano a 54, di cui 34 di provenienza consiliare e 20 giuntale. Il peso dell’esecutivo emerge plasticamente dal paragone fra i ddl promulgati: 20 quelli della giunta e soltanto 6 del consiglio, un trend che segue quello degli anni passati, se si considera che nel 2014 sono state solo 4 le pdl consiliari varate. Le sedute d’aula sono state 73, per circa 253 ore complessive, mentre 157 sono state le riunioni delle commissioni, poco meno di una trentina a testa fra i sei tavoli che sovraintendono all’attività legislativa di iniziativa consiliare, ciascuno dei quali si è riunito in media ogni due settimane. I numeri continuano con le 67 mozioni presentate, di cui 26 arrivate all’approvazione. Ben maggiore la quantità di ordini del giorno: 188, di cui 93 accolti dalla giunta o votati in aula, 65 respinti e 16 ritirati. E ancora, 26 interpellanze, 105 interrogazioni a risposta scritta, 235 a risposta orale, 141 a risposta immediata.
Iacop ha difeso il valore del regionalismo contro le derive neocentraliste che sembrano profilarsi all’orizzonte: «L’Italia ha peculiarità territoriali che richiedono alle Regioni rappresentare le differenze: i consigli regionali servono a questo e dimostrano capacità di governo della dimensione locale, anche quando la cessione di competenze si rivela un cattivo affare per i bilanci, come nel caso della sanità, ambito in cui il Fvg sta dimostrando abilità di gestione e riforma».
Per il presidente la dimensione non è tuttavia soltanto locale: «Le Regioni devono partecipare alla creazione del diritto comunitario: dobbiamo essere parte propositiva nel processo di legislazione della Commissione europea». Un rapporto, quello con l’Europa, non semplice davanti al procedere delle obiezioni di Bruxelles sul bonus carburanti: «La procedura è iniziata nel 2008 per questioni di concorrenza. Non si tratta di una competenza statutaria e quindi non è il caso di parlare di una messa in discussione della specialità, ma difendiamo la nostra scelta in nome di fattori geopolitici ed economici che oggi determinano la specialità del Fvg».
Iacop ha quindi posto l’accento sulla sua recente nomina a coordinatore della Conferenza dei consigli regionali: «Un riconoscimento per una regione a statuto speciale, che è realtà di riferimento in termini di efficienza legislativa. Proprio questa efficacia va costantemente valutata, così come l’impatto delle politiche pubbliche e della semplificazione normativa: la Conferenza si sta organizzando per migliorare su questo». Un ultimo cenno al 2016 come quarantesimo anniversario del terremoto: «Le iniziative saranno molte. La Regione ebbe un ruolo fondamentale a dimostrazione della capacità dello Stato di individuare nel decentramento, nei sindaci e nelle comunità locali i motori della ripresa dopo il disastro. Le 11 leggi varate della Regione nel 1976 furono un esempio importante di autogoverno che va oggi celebrato».
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