I web-pericoli per i figli: genitori a lezione di rete

È frequentatissimo dai più giovani, che ci passano ore e ore del proprio tempo. Ma internet, come ogni mondo, virtuale o reale che sia, può nascondere delle insidie. Bisogna allora fare attenzione a tutta una serie di pericoli insiti nell’utilizzo della rete, di cui spesso, pur se più scafati dei genitori dal punto di vista tecnologico, gli adolescenti sono ignari. Come i rischi connessi alla tutela della privacy, che può venire compromessa dalla pubblicazione di determinati contenuti visibili a tutti. Ma anche il caricamento di video o messaggi inappropriati, violenti o sessualmente espliciti, la violazione del copyright e quindi del diritto d’autore e tutta quella serie di nuovi reati nati proprio dall’utilizzo massiccio della rete, come il cyberbullismo. Per consigliare ai genitori gli spunti da offrire ai ragazzi che navigano in rete, per sfruttare le potenzialità comunicative di social network e affini senza correre rischi l’associazione Punto Genitori Figli in collaborazione con il Compartimento della Polizia Postale e delle Comunicazioni, ha organizzato ieri una conferenza dal titolo “Genitori e internet: il ruolo del volontariato come prevenzione ai pericoli del Web.” L’iniziativa, spiega la presidente dell’associazione Paola Matussi, rientra nel progetto 6XTUTTI, che mira ad avvicinare i ragazzi al mondo del volontariato attraverso l’organizzazione d’incontri dedicati agli interessi e alle problematiche dell’universo giovanile come, appunto, l’utilizzo consapevole della rete.
La prima regola per una navigazione sicura la illustrano Diego D’Accolti e Marco Nursi, assistenti capo della Polizia di Stato: «Quando si postano contenuti in internet – racconta D’Accolti – bisogna essere consapevoli che scrivere su Facebook è come parlare in una grande piazza. Ciò che non vorremmo rivelare in pubblico non va svelato neppure sul web. Molte truffe nascono proprio dall’aver svelato dei contenuti privati, come la password, ad altre persone, che di queste confidenze possono approfittare». La massima attenzione va inoltre posta, sia per i genitori sia per i figli, proprio nella scelta delle password: per evitare problemi sarebbe meglio, prosegue D’Accolti, non usare la stessa chiave per più account, dalla posta ai social network. Ma come possono i genitori aiutare i figli in quest’ambito? Secondo lo psicologo Paolo Falconer l’importante è stare vicini ai propri figli, senza porre troppi paletti: «Le regole ci vogliono – dice Falconer -, ma troppi divieti possono essere controproducenti. I figli adolescenti sono per natura portati a “trasgredire”. Meglio allora stare loro vicini e tentare di mantenere vivo il dialogo: l’obiettivo è portare i nostri figli a confessarci le loro incertezze e paure, anche quelle indotte dal web».
Giulia Basso
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