I volontari “liberano” la Grotta Azzurra da acqua e immondizie

Sos Carso in azione nella cavità naturale di Samatorza. Svuotati 15 mila litri. Via anche batterie, bottiglie e barattoli

SGONICO. Circa 15 mila litri d’acqua svuotati. È stato un lavoro non indifferente quello compiuto dai volontari di Sos Carso all’interno della Grotta Azzurra, lo splendido antro naturale di Samatorza.

Il gruppo ambientalista si è occupato di ripulire la vasca della grotta utilizzata durante la Prima guerra mondiale dai militari austroungarici come ricovero per 500 uomini e riserva d’acqua. La vasca e la condotta idrica ancora presenti (e funzionanti) nel lato sinistro della galleria d’accesso risalgono al 1917. «Ci abbiamo pensato su parecchio, per poter operare al meglio. Bisogna premettere che una settimana prima l’altezza dell’acqua nella vasca superava i 160 centimetri ed era impossibile entrarci senza adeguate attrezzature specifiche. Dopo aver fatto alcune prove, immergendo un tubo e pompando aria con una pompa manuale, abbiamo visto che scendendo nella parte più bassa della grotta, con 30 metri di tubo, l’acqua fuoriusciva dal tubo abbastanza bene e così in un paio di giorni siamo riusciti a portare il livello a circa 30, 40 centimetri, in modo da poter entrare in sicurezza», racconta Cristian Bencich, portavoce del gruppo.

Nella vasca era stata segnalata la possibile presenza di una colonia di gamberetti. «Dopo aver visionato attentamente non abbiamo visto nulla e forse la loro scomparsa è dovuta al fatto che abbiamo trovato in zona parecchie batterie, che possono aver rilasciato piccole quantità di acido», spiega ancora Bencich. Un’operazione non semplice visto lo svuotamento di circa 15 mila litri d’acqua (quattro metri per 2,5 le misure della vasca per un metro e 60 d’altezza dell’acqua) e visti anche i rifiuti trovati. «Abbiamo fatto tre uscite nella grotta e recuperato dalla vasca sei batterie stilo, una quindicina di bottiglie e sette barattoli, tra cui uno in perfette condizioni».

L’operazione dei volontari di Sos Carso si inserisce all’interno di una serie di lavori di pulizia che i triestini hanno iniziato nel territorio dell’altipiano già dallo scorso anno. Attualmente gli ambientalisti sono impegnati con un grosso lavoro di pulizia in una dolina di Basovizza, a circa 800 metri di distanza dal Pozzo dei Colombi, tristemente noto per la presenza di idrocarburi. Un lavoro, questo, che dovrebbe concludersi entro fine inverno.

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