I vigili triestini? Pochi per la strada E pure “spuntati”

La fotografia della municipale dentro e fuori gli uffici Fuori uso i telelaser. Non saranno tarati prima dell’autunno
Di Fabio Dorigo

Altro che Tubenland. A Trieste alle 11 di un giovedì mattina qualsiasi se sei fortunato puoi incontrare in strada al massimo 44 vigili in fila per due (ovvero 22 pattuglie). E magari otto pattuglie sono dislocate nei dintorni di via Mazzini dove sta per finire la sperimentazione pedonale.

La città dei “tubi”, quella disegnata da Ugo Guarino negli anni Cinquanta per La Cittadella, non esiste più. La scoperta è arrivata ieri dalla Commissione Trasparenza convocata da Everest Bertoli (Forza Italia) su richiesta dei consiglieri Franco Bandelli (Un’altra Trieste) e Lorenzo Giorgi (Pdl) per misurare l’«effettiva presenza di agenti di polizia locale sul territorio, rispetto all’organico». Una richiesta arrivata a seguito del fattaccio di via Del Toro e dei problemi di ordine pubblico dei Topolini di Barcola. Assente Giorgi, tocca a Bandelli l’assessore (ex) più amato dai vigili oltre che ottimo cliente per le contravvenzioni («detengo il “top score” delle multe») chiedere conto «dei numeri effettivi di presenze in strada della polizia locale». Una richiesta di chiarezza a cui risponde, su delega della vicesindaca Fabiana Martini, il comandante Sergio Abbate con una serie di slide: «Mediamente ci sono 45 pattuglie fra mattina e pomeriggio da due persone più due pattuglie serali da tre persone», spiega Abbate. Quindi 44 vigili in campo durante il giorno che vanno in giro in coppia come i carabinieri: «Questioni di sicurezza e regolamento», spiega il comandante. «All’inizio i carabinieri di quartiere andavano da soli, poi sono tornati in coppia», aggiunge Abate a smentire uno dei tanti luoghi comuni. Quanto alla movida Trieste può contare su sei vigili in tutto (lo stesso numero di quelli dati in prestito alla Procura della Repubblica). «Quando sono arrivato (nel 2004) c’era una sola pattuglia notturna con quattro agenti. Io vorrei fare tre pattuglie con due persone, ma non ci sono ancora riuscito». Il problema è di organico. Al primo luglio i vigili effettivi (esclusi quelli in prestito al procuratore Mastelloni, quelli non idonei e in distacco sindacale) sono 283 così suddivisi: 21 ufficiali (età media 53), 126 sottufficiali (età media 49) e 62 agenti (età media 42). Un corpo di ultraquarantenni con praticamente due sottufficiali per un agente. A questi si aggiunge un meccanico (nel 2004 erano due) e dieci vigilanti dell’autoparco (personale ereditato dalla vecchia Nettezza urbana). Il confronto con il 2004 (anno dell’arrivo a Trieste dell’attuale comandante) è impietoso: 59 ufficiali (-64.41%), 304 tra agenti e sottufficiali (-31,27%). Un centinaio di agenti persi in 11 anni. Ovvio che si noti l’assenza dalle strade. Ci sono poi i casi limite come il nucleo di Polizia commerciale (accertamenti su pubblici esercizi e occupazioni suolo pubblico) che ha quattro inidonei su 12 in organico compreso l’ufficiale. Poi c’è anche un Ufficio studi con due addetti, una segreteria comunicazioni esterne con tre addetti e un ufficiale dedicato al Progetto educazione alla mobilità. In tutto questo va tenuto conto che nessun vigile lavora 365 giorni l’anno. Tolte domeniche, ferie, permessi e malattie la media lavorativa è di 239 giorni.«In pratica per un turno di servizio servono 11 persone invece delle sette effettivamente impiegate», spiega Abbate mettendo in campo una serie di coefficienti che mandano in tilt i commissari della Trasparenza.

Che fare? «Riaprire le assunzioni» suggerisce Marino Sossi (Sel). «Spostare i vigili dagli uffici alla strada anche con il rischio di prendere più multe», aggiunge Bandelli, «Mi trovo d’accordo con entrambe», deve ammettere il comandante. Ed è una notizia come quella dei telelaser per il controllo della velocità “deposti” dopo una sentenza della Corte costituzionale. «Ne abbiamo sei ma nessuno è stato mai tarato. Quindi ne è stato bloccato l’utilizzo», aggiunge Abate. Una buona notizia per gli automobilisti per i quali si prospetta un’estate senza l’incubo dei telelaser. «Abbiamo già individuato i soldi e anche la ditta per la taratura», spiega il comandante. Si parla di un costo di quasi mille euro a strumento. Ma nessuno della Commissione tantomeno il presidente Bertoli (che a multe fa a gara con Bandelli) ha chiesto di fare in fretta.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo