I tre passi di kizomba specchiati nel mare
Semplicità dei movimenti e abbigliamento casual al Cantera

Lasorte Trieste 29/05/17 - Sistiana, Cantera, Balli, Kizomba,
Luce soffusa, movimenti lenti e sensuali, decine di coppie che a ritmo si muovono sulla pista a pochi metri dal mare. Ogni lunedì sera, per tutta l’estate, al Cantera di Sistiana si balla kizomba, disciplina che spopola da tempo e che deve il suo successo in Italia proprio a Trieste, da dove è partita cinque anni fa. «È nato tutto da qui nel 2012 – racconta Carlo Caponetti, insegnante – quando abbiamo organizzato il primo grande evento a livello nazionale per questa disciplina. Da quel momento il movimento è costantemente cresciuto e qui al Cantera sono circa 400 le persone che arrivano per divertirsi. Alle volte anche di più. A Trieste c’è pure la sede dell’associazione che raggruppa tutti gli insegnanti certificati a livello italiano».
L’atmosfera
La serata di Sistiana è la più amata del Triveneto in estate, soprattutto per la location, e c’è chi arriva da Padova e oltre, per trascorrere qualche ora tra musica e amici, molti si fermano fino a notte inoltrata. Qualcuno si presenta già alle 20, per mangiare un boccone o per un drink, tanti arrivano più tardi, dopo le 21, quando si entra nel vivo della festa. Nella sala riservata alla kizomba c’è chi si butta subito in pista, chi invece attende tra divanetti e tavolini l’invito a ballare. E nessuno resta fermo, dopo un paio di canzoni le coppie cambiano, basta uno sguardo per trovare un nuovo partner, con cui ritornare a muoversi sulle note suadenti e rilassanti. «Non abbiamo mai pensato di avere il ritmo nel sangue o di essere portati per il ballo – dicono alcuni uomini in attesa a bordo pista –, siamo venuti per incontrare facce nuove e il fatto che sia un ballo in cui le persone stanno vicine, quasi si stringono, è una bella sensazione. Non è detto poi che per forza lo scopo sia quello di rimorchiare – scherzano –, poco alla volta si scopre un ambiente pulito, con bella gente e questo piace. E a chi ha qualche timore consigliamo di provare, di buttarsi, senza timidezza, anche se non ha mai ballato. Al massimo calpesti un piede della tua partner, ma basta una risata e si riparte».
L’abbigliamento
Tutti o quasi, uomini e donne, indossano abiti casual, jeans e maglietta, solo alcune osano i tacchi alti e abiti eleganti, ma per chi ha scelto di ballare fino a tarda ora la parola d’ordine è comodità. Anche l’approccio alla kizomba è diverso, c’è chi si stringe al partner, guancia a guancia, quasi in un abbraccio, c’è chi approfitta della musica per scambiare qualche parola e conoscersi di più e c’è chi ancora chiude gli occhi e si lascia quasi cullare dal momento, dai passi e dalle melodie.
I partecipanti
Sentendo le voci dei protagonisti della serata, si scopre un gruppo eterogeneo: ci sono fidanzati, coniugi, single, chi è solo ma perché il compagno non ama ballare, qualcuno ha trovato l’amore tra un passo e l’altro di musica, qualcuno nuovi amici, con i quali ormai da anni si ritrova. «Nella kizomba la media dell’età è più elevata rispetto alle discipline latino americane, si va dai 35 anni in su, quasi tutti sono single o comunque vengono da soli, spesso per socializzare o semplicemente per trascorrere qualche ora dando sfogo alla propria passione per la danza. È di sicuro un ottimo veicolo per chi desidera conoscere nuove persone – spiega Caponetti –, per stare in compagnia, anche perché basta poco per divertirsi. E si formano anche coppie, oltre a gruppi di amici. Però capita che quando due persone si innamorano e si mettono insieme poi non le vediamo più».
I consigli
Durante la serata Caponetti è in continuo movimento, qualcuno chiede consigli, magari dopo aver già seguito i corsi, qualcuno semplicemente vuole ballare con il maestro, per carpire qualche prezioso suggerimento utile a migliorare la tecnica. E ci sono anche le domande degli “spettatori”, persone che ancora non si sono cimentate nella kizomba, ma seguendo amici o conoscenti sono venute per curiosare e chiedono informazioni per poter iniziare.
Al Cantera ogni lunedì alle 21 c’è anche una lezione gratuita, aperta a tutti: per partecipare basta presentarsi direttamente sul posto, l’unico prezzo da pagare è il biglietto d’ingresso alla discoteca, poi si può cominciare gradualmente e già dopo qualche ora il gioco è fatto. «A differenza di altri balli la kizomba ha solo tre passi base e basta poco per prendere il ritmo – prosegue Caponetti –. Molti vengono per imparare e già dalla seconda volta possono cimentarsi senza difficoltà seguendo la musica e questo sicuramente è un elemento vincente e un motivo che spinge a ritornare dopo la prima volta. Non serve grande sforzo, è fondamentale lasciarsi andare».
Le storie
Tra i volti in pista si incrociano storie, di amore, amicizia o semplice passione per la disciplina. Alessandro Bevacqua balla kizomba da quattro anni, arriva al Cantera insieme alla fidanzata e si divertono fino a tarda ora, ma durante la serata entrambi ballano anche con altri partner. «È normale, perché così si migliora la tecnica, confrontandosi con altre persone, ballando con tutti, c’è una bella atmosfera, all’aperto vicino al mare, ci veniamo spesso. Personalmente – dice – prima ballavo la salsa, poi sono stato incuriosito da questa novità, poco dopo l’avvio delle lezioni in città. Ho deciso di provare e mi è piaciuto subito. Da quel momento non ho mai smesso, partecipando sempre alle serate qui a Sistiana». Antoana Bufli è fidanzata, anzi, precisa, fidanzatissima, ma viene alle serate di kizomba da sola. Il suo compagno non balla, per lei invece l’amore per la danza è fortissimo, nato qualche anno fa quasi per gioco. «È una disciplina che mi rappresenta molto, sensuale, coinvolgente – sottolinea –. Ho cominciato poco alla volta e ormai vengo spesso a queste serate. Molti cercano di socializzare, magari cercano nuove amicizie, per me l’importante è solo ballare. Vengo anche con amici, a molti piace il fatto di potersi divertire liberamente, con i propri tempi, per trascorrere un momento piacevole con altra gente». Paolo Caselli ha iniziato a frequentare le serate al Cantera lo scorso anno. «Nell’ambiente con molti ci si conosce da tempo, anche perché a Trieste, partecipando spesso agli eventi dove si balla kizomba, è inevitabile incontrare le stesse persone, ma qui a Sistiana vedo sempre gente nuova. Tanti arrivano da fuori città, ormai è diventato un punto di ritrovo consolidato e molto apprezzato per tutta l’estate. È un luogo stupendo».
Le origini
La kizomba è un genere musicale e uno stile di danza che ha origine in Africa, nulla a che fare quindi con i balli latino americani o caraibici. Nato tra gli anni ’70 e ’80 in Angola, si è poi diffuso in altri Paesi del mondo, fino all’Italia, dove ha riscosso un immediato successo anche per la semplicità dei movimenti, che permettono agli aspiranti ballerini di cimentarsi in coppia dopo poche lezioni.
(1 - continua)
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