I traffici tornano a crescere al porto di Fiume

Nel periodo gennaio-settembre bene rinfuse e container, merci in aumento del 6%. Per Luka Rijeka utile di 158 mila euro

FIUME Dopo un 2019 da dimenticare preceduto da un 2018 non brillante, i primi nove mesi di questo 2020 tornano a dare qualche soddisfazione a Luka Rijeka, l'azienda portuale fiumana. Nel periodo gennaio–settembre, stando a quanto comunicato dalla stessa azienda, le merci in arrivo e partenza sono state nel complesso 1,6 milioni di tonnellate, il 6% in più su base annua.

Deludente il risultato dei carichi generali, con 446 mila tonnellate, ovvero un 24% in meno rispetto allo stesso periodo 2019. Ma a raddrizzare il tiro sono stati il settore container e soprattutto quello dei carichi alla rinfusa, la cui movimentazione è stata di 1,1 milioni di tonnellate, pari cioè a un 23% in più. Bene anche la movimentazione contenitori gestita da Luka Rijeka con 59.897 tonnellate, pari a un +20%.

Luka Rijeka ha potuto contare in questi primi nove mesi del 2020 su entrate per 138,8 milioni di kune (18 milioni e 322 mila euro, un +8%). In merito invece alle spese, Luka Rijeka ha stanziato complessivamente sui 137 milioni e 600 mila kune (poco più di 18 milioni di euro, il 5% in più rispetto a quanto sborsato un anno fa). L’utile netto è risultato così di 1,2 milioni di kune, circa 158 mila euro.

«Appare evidente – si legge a questo proposito nella nota di Luka Rijeka – che la nostra politica di propensione al risparmio abbia dato i primi, concreti frutti. Le spese per il personale sono state inferiori rispetto agli anni passati, grazie in particolare al ringiovanimento dei quadri, alla diminuzione delle ore di lavoro straordinario e all'ammortamento ridotto».

Il 2020 dovrebbe dunque chiudersi a questo punto con risultati migliori rispetto a un 2019 che aveva visto la movimentazione merci scendere a 2 milioni e 64 mila tonnellate con una flessione del 19% sul 2018: un calo che il direttore generale di Luka Rijeka, Duško Grabovac, aveva tentato di spiegare parlando della minore movimentazione di bestiame, di minerali ferrosi e di carbone.

La crisi dovuta al coronavirus aveva fatto poi temere il peggio nei primi mesi dell’anno. Invece il comparto container allafine di questi dodici mesi potrebbe superare per la prima volta, al terminal in Brajdica, la soglia de i 300 mila Teu.

Lo scalo in Brajdica è in concessione all'impresa Vrata Jadrana (Porta dell'Adriatico): fra le opere in programma e nel periodo a venire c’è quella relativa al pescaggio lungo tutti i 428 metri della sua banchina, che sarà portato a 14 metri e mezzo. —


 

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