I timori per il virus decimano i candidati Solo 90 sui 248 attesi alle prove del Galilei
Francesco Fain
Si erano iscritti in 248. Tutti con la speranza di acchiappare uno dei tre posti di funzionario amministrativo contabile a tempo indeterminato messi in “palio” dal Comune di Gorizia.
Alla fine, ieri di prima mattina, si sono presentati in 90 alla prima prova scritta. Molti meno della metà. Una flessione, lì per lì, poco spiegabile ma, probabilmente, il timore del Covid-19 deve averci messo lo zampino perché nessuno si aspettava un calo così consistente visto anche che “in palio” c’erano (e ci sono) posti di lavoro importanti e a tempo indeterminato. Ma è anche vero, passateci la battuta, che la paura fa novanta. E 90 sono stati i concorrenti.
Del resto, quello di ieri era un concorso un po’ speciale perché è stato il primo svoltosi nel periodo post-coronavirus a Gorizia. Quindi, si sono dovute rispettare tutta una serie di regole (stringenti) imposte dai decreti ministeriali e regionali. In primis, i candidati hanno dovuto mantenere rigorosamente il distanziamento sociale: per questo, sono stati scelti gli ampi corridoi dell’Itis “Galileo Galilei” di via Puccini che, vista la loro conformazione, hanno consentito di dislocare i banchi agevolmente, a più di un metro di distanza uno dall’altro. Le postazioni adibite al riconoscimento sono state dotate, invece, di un pannello in plexiglass con tanto di sportellino che riecheggiava il Cup dell’ospedale o certi uffici comunali aperti al pubblico. Ma prima di questa verifica, tutti e 90 i candidati sono stati invitati a igienizzarsi le mani con l’apposito gel messo disposizione dal Comune all’entrata. Hanno preso poi una penna per la prova scritta che non è stato necessario (anzi non si doveva) restituire. Quindi, hanno sottoscritto il “Modello di dichiarazione preventiva per l’individuazione di casi di infezione da Covid-19” che è stato messo a disposizione dallo stesso Comune: dichiarazione che è stata, poi, consegnata, unitamente al documento d’identità, al tavolo di riconoscimento. Una procedura non semplicissima, perché si sono dovuti reperire spazi e personale adeguati per consentire lo svolgimento delle prove in sicurezza. Ovvero: con i candidati distanziati, fra loro, per oltre un metro che si sono sistemati su sedie e tavolini da sanificare prima e dopo le prove, in presenza costante di personale addetto a controllare che tutto fosse in regola.
Oltre all’assessore comunale al Personale Marilena Bernobich che ha assistito ai momenti antecedenti al concorso, sono intervenuti il segretario generale Tonino Di Gianantonio e la dirigente del settore dei Servizi finanziari e contabili Mariapia Zampa.
Molto variegata la platea dei candidati con persone di varie fasce d’età che si sono messe alla prova, sia uomini, sia donne, a caccia dell’agognato posto fisso. «Perché “solo” 90 concorrenti? È fisiologico che, nei concorsi, non tutti gli iscritti si presentino. Ma, in questo caso, effettivamente la flessione è stata più consistente della norma, e la motivazione credo vada collegata all’emergenza sanitaria - commenta l’assessore Bernobich -. Non è stata una passeggiata organizzare questo e gli altri concorsi che verranno, perché abbiamo dovuto rispettare protocolli molto rigidi».
In mattinata, si è svolta la prima prova scritta. Cui è seguita, nel pomeriggio, la seconda. La data degli orali non è stata ancora definita.
«Contiamo, però, di riuscire a far entrare nell’organico comunale i neoassunti entro metà autunno. Si tratta di tre funzionari: uno opererà all’ufficio personale, un altro allo sportello tributi, il terzo nell’area gare e contratti di recente istituzione». Non occorre nemmeno sottolineare che si tratta di personale molto atteso perché, durante i due mandati Romoli, le assunzioni in Municipio venivano effettuate con il contagocce. Ma con l’avvento dell’amministrazione Ziberna, molto (almeno in questo settore specifico) è cambiato. —
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