I test made in Trieste su “AstroLuca” incassano il plauso dei big dello spazio
TRIESTE. In giornate febbrili e piene di stress per gli operatori degli ospedali regionali a causa dell’emergenza coronavirus, arriva da Cattinara una notizia che indirettamente premia tutto il personale medico-sanitario. Stiamo parlando del successo del progetto NUTRISS, che ha avuto come “cavia” nientemeno che l’astronauta italiano Luca Parmitano. Si tratta di una serie di esperimenti prescritti dall'equipe di medici triestini e destinati ad essere svolti dallo stesso astronauta siciliano in assenza di gravità, volti a testare le dinamiche di vita utilizzate dall'essere umano nel vuoto e a raccogliere dati da utilizzare poi per trattare pazienti acuti ospedalizzati, oppure persone costrette a letto per molti giorni a causa di una malattia.
Un test a distanza che ha sortito risultati estremamente soddisfacenti a detta del direttore del progetto, Gianni Biolo. A coadiuvarlo nelle analisi Filippo Giorgio Di Girolamo, il medico dietologo Roberta Situlin e il responsabile dell’ambulatorio per l’obesità Pierandrea Vinci. Tutti e quattro medici specializzati in attività inerenti la nutrizione, la diabetologia e il metabolismo.
«Lo studio effettuato a distanza – spiega Biolo – prevedeva la misurazione mensile delle variazioni di massa corporea totale e di quella muscolare, del tessuto adiposo e il volume dei fluidi intra ed extracellulari nel corso dei sei mesi di durata della missione». Biolo parla con un certo imbarazzo dei risultati del progetto, a causa dell’impatto che il coronavirus sta avendo in questi giorni su tutto il sistema sanitario nazionale e regionale.
Parlare dell’emergenza, però, non esclude la possibilità di menzionare i successi della sanità, in questo caso triestina. «Tecnicamente lo studio è andato perfettamente - prosegue il professor Biolo - i risultati sono scientificamente ottimi, perciò siamo molto contenti. Lo stesso Parmitano è rimasto soddisfatto da questa sperimentazione. I dati che abbiamo ottenuto sono così importanti che la stessa Agenzia Spaziale Europea ci ha proposto di proseguire gli esperimenti con un altro astronauta, perciò a breve, emergenza permettendo, dovremmo iniziare a lavorare per realizzare un nuovo protocollo per il secondo astronauta da coinvolgere nel progetto».
Come se non bastasse, la squadra formata da Biolo, Di Girolamo, Situlin e Vinci è stata candidata dall’Asi – l’Agenzia Spaziale Italiana che ha coordinato gli esperimenti tramite uno specifico accordo stipulato con la Nasa – ai prossimi ISS awards, che costituiscono il riconoscimento di più alto livello per chi ha prodotto risultati utili nella ricerca spaziale e medica. «Nonostante la situazione – spiega amaramente lo stesso Biolo – possiamo dirci orgogliosi di rappresentare l’Italia a questo prestigioso evento medico organizzato dall’International Space Station».
Fra le speranze dell’equipe medica di Cattinara c’è quella di portare Luca Parmitano qui a Trieste per fargli vedere “dal vivo” dove sono state analizzate le sue attività fisiche e metaboliche e per organizzare un incontro pubblico con la cittadinanza. Eventualità che, se fino a poche settimane fa era qualcosa di più di una semplice speranza, allo stato attuale è una delle tante ipotesi legate al dopo emergenza coronavirus. Intanto rimane la soddisfazione per aver studiato in modo empirico e in poco tempo, grazie all’aiuto fornito da un paziente come Luca Parmitano, gli effetti medici dovuti a una prolungata inattività fisica unita a un metabolismo errato.
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