I tartufai croati in rivolta contro i “colleghi” italiani
PINGUENTE. I tartufai locali sono in rivolta contro quella che ritengono l’«intrusione» illecita di due raccoglitori che dall’Italia sono arrivati nel Bosco di San Marco, ai piedi dell’istriana Montona, a caccia del prelibato fungo sotterraneo. «Se oggi ce ne sono due - dicono arrabbiati - domani potrebbero arrivarne a decine». E insomma, la preoccupazione è che il raccolto di tartufi vada diviso in parti sempre più numerose e dunque sempre più esigue. Del resto, pochi giorni fa la Coldiretti ha parlato di una annata difficile in territorio italianoa causa l’estate caldissima e le scarse precipitazioni, condizioni che a inizio stagione hanno portato le quotazioni del tartufo bianco su valori fino a 350 euro all’etto.
Per poter entrare nel Bosco di San Marco, una delle zone più ricche di tartufi, con i propri cani, i due tartufai italiani hanno regolarmente acquistato la licenza, a quanto pare settimanale, il cui costo è pari a 66 euro: un permesso temporale limitato, mentre la maggior parte dei tartufai opta per la licenza stagionale che in Croazia costa 230 euro ed è valida dal 15 settembre al 31 gennaio. Ma nonostante i “colleghi” italiani da questo punto di vista siano in regola, i locali puntano il dito contro di loro: non sarebbero in possesso del patentino di raccoglitore commerciale. Il fatto è stato subito segnalato all’Azienda forestale di Pinguente, che però ha fatto sapere che la questione non rientra nelle sue competenze. M i tartufai croati additano anche un altro problema: loro non possono andare a scavare nei boschi italiani, mentre dall’Italia all’opposto in Istria - dicono - l’accesso è liberissimo.
Si calcola intanto che quest’anno in Istria saranno rilasciate 500 licenze, numero suppergiù invariato rispetto alle annate precedenti. Anche quest’anno, ogni raccoglitore può portare con sé nel bosco un cane addestrato e un altro di addestramento. È regolamentata anche la paletta per lo scavo: lunghezza massima consentita di 15 centimetri per 8 di larghezza.
Intanto guardiaboschi e ispettori sono già in azione a controllare che tutti i raccoglitori possano esibire la licenza: per chi ne è sprovvisto la multa, salata, va da 400 a 4000 euro. Per quel che riguarda la vendita ai grossisti, il prezzo in Istria dovrebbe ricalcare quello degli ultimi anni: da 500 a 800 euro al chilogrammo per i tartufi bianchi di prima categoria, 200 per la seconda classe e 100 euro per i tartufi neri. A guadagnarci un bel po’ saranno, come sempre, i commercianti. In base a dati ufficiosi l'anno scorso in Istria sono state raccolte poco meno di 4 tonnellate di tartufo bianco e altre 4,7 di tartufo nero. (p.r.)
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