I tanti antenati estinti dei quattrozampe di oggi

Dall’English Water Spaniel, adatto alla caccia degli uccelli acquatici, scomparso dai primi del ’900 fino al “nonno” del Dogo argentino, vittima dei combattiment

TRIESTE I nostri amati cani discendono da alcune razze oggi estinte. Altre sono state invece incrociate per crearne di nuove. La Federazione Cinologica Internazionale, che gestisce un registro di tutte le razze sconosciute – attualmente sono 339 –, nel tempo ne ha rimosse alcune, proprio perché estinte. Tra queste, anche diverse che risultavano autoctone, italiane. Molossi, cani da caccia, da compagnia, da difesa, da lavoro che non ci sono più, perché trasformati, modificati fino a creare esemplari di un’altra razza.



Per gran parte risultano antenati di animali più attuali. Di razze estinte se ne contano a decine. Tra queste, ad esempio, c’è l’English Water Spaniel, originario dell’Inghilterra: è scomparso dai primi del ’900. Era un cane adatto alla caccia di uccelli acquatici. Si dice che questi cani potessero nuotare, tuffarsi e immergersi proprio come gli uccelli a cui davano la caccia. Antenato del Boston Terrier e del Bull Terrier è invece l’ormai estinto English White Terrier, il cui nome fu inventato attorno al 1860 da alcuni allevatori ansiosi di creare una nuova razza con le orecchie a punta, che ricordasse quegli esemplari che poi divennero Fox Terrier, Jack Russell Terrier e il Boston Terrier. I problemi genetici di questa razza la resero impopolare agli occhi del pubblico, facendola scivolare nell’estinzione.



Tra le razze sparite c’è anche il Cane da Combattimento di Cordoba (Cordoba Fighting Dog) dal quale discende, ad esempio, il Dogo Argentino. Questo cane si era distinto per la sua ferocia nei combattimenti e la sua alta tolleranza al dolore. Era una razza così aggressiva che in presenza di altri esemplari, maschi e femmine preferivano combattere invece che accoppiarsi. Molti di questi cani morirono nei combattimenti, contribuendo all’estinzione della razza.

Non esiste più nemmeno lo Spaniel Alpino, impiegato nei salvataggi in montagna dai Canonici di Sant’Agostino, che gestivano dei ricoveri nella regione che circonda il Passo del Gran San Bernardo. A causa delle rigide condizioni atmosferiche e di malattie canine allora incurabili, si è estinto intorno al 1847. Questa razza precede quelle del San Bernardo e del Clumber Spaniel moderno.

Non esistono più esemplari nemmeno del Cane d’acqua di San Giovanni, originario dell’isola canadese di Terranova. Si conoscono poco le sue caratteristiche genetiche, probabilmente era il risultato di un incrocio tra cani da lavoro inglesi, portoghesi e irlandesi. Si è estinto agli inizi degli anni ’80. È l’antenato dei Retriever ma pure dei cani Terranova, probabilmente nati dall’incrocio con i Mastini portati sull’isola di Terranova da generazioni di pescatori. È scomparso nei decenni pure il Retriver russo, un cane possente, che poteva arrivare a pesare anche 45 chilogrammi. Nonostante la taglia enorme, era abbastanza veloce da riuscire ad allontanare i lupi e altri predatori che minacciavano le pecore cui faceva la guardia. Aveva un manto doppio, spesso, color caramello che lo proteggeva dalle intemperie e dalle aggressioni della fauna selvatica. —


 

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