I tagli del governo alla Regione Fvg salgono a 700 milioni

L’ultima mazzata ammonta, secondo le prime stime, a un centinaio di milioni. La Finanziaria 2013 sempre più a rischio

TRIESTE. Ancora le forbici sul bilancio del Friuli Venezia Giulia. E chissà mai, stavolta, se sarà possibile chiuderlo a fine anno, quando si dovrà definire la Finanziaria 2013, l’ultima della legislatura. Il governo, approvando la legge di stabilità, detta altri tagli alle autonomie speciali: un totale di un miliardo in più, così almeno risulta a Palazzo dalle prime informazioni. La quota regionale? Circa 100 milioni di euro, fa sapere l’assessore alle Finanze Sandra Savino.

Il peso sulle speciali

Dalla spending review, che si aggiungeva ai precedenti decreti di contenimento della spesa pubblica firmati Giulio Tremonti, al nuovo provvedimento del governo Monti, continuano ad arrivare cattive notizie per la periferia. Guardando al contenimento della spesa imposto da Roma, le autonomie accumulano tra il 2012 e il 2014 oltre 5 miliardi di euro di tagli, di cui 700 milioni a carico del Friuli Venezia Giulia.

Le nuove stime

Nero su bianco in questi mesi, dall’inizio dell’estate al primo autunno, i Professori hanno aggiornato all’insù tutte le cifre. Si è partiti con la previsione di 600 milioni nel 2012, 1,2 miliardi il prossimo anno, 1,5 miliardi a regime dal 2014. Ma, con la legge di stabilità, ecco che arriva un altro miliardi di tagli, un centinaio di milioni per la Regione. Questa è almeno la stima degli uffici triestini, nell’attesa di vedere confermato su carta che l’ulteriore miliardo a gravare sulle “speciali” varrà sia per l’annata finanziaria 2013 che su quella successiva.

Il totale 2013

Calcoli al momento ancora approssimativi ma comunque verosimili. Che fanno decollare a circa 670 milioni di euro il peso delle misure nazionali sul Friuli Venezia Giulia nel 2013: vanno infatti considerati anche i soldi del patto per il federalismo fiscale (370 milioni), i 180 milioni già previsti dalla spending review e pure i 22 milioni utili a foraggiare il fondo sanitario nazionale.

Il caso sanità

Un’altra questione indigeribile per una Regione che, la sanità, se la paga da sola, ma si vedrà costretta, sempre da spending review, a rispettare le nuove norme sui posti letto (lo standard ottimale è stato ridotto da 4 a 3,7 ogni mille abitanti) e pure a spedire a Roma le risorse risparmiate: 22 milioni destinati a diventare nei prossimi anni 44 e poi 50 secondo alcune stime.

Le partite aperte

Un autentico salasso, l’insieme, dopo i 170 milioni del “salva-Italia” e l’ennesimo contenzioso da chiarire a Roma. Si tratta infatti di fare i conti sul dare e sull’avere, in sostanza, ma quando? Nonostante il pressing avviato sul premier sin da inizio anno, la giunta Tondo non è ancora riuscita a far avviare il tavolo tecnico sulle partite aperte, a cominciare dalla quota dei 370 milioni di euro che rimane ancora “virtuale”: la Regione l’ha congelata senza al momento versare un solo centesimo. In ballo ci sono anche i 140 milioni dell’edilizia ospedaliera, gli oltre 100 dell’Irpef degli statali non versata in regione, e ancora la tanta, troppa Iva pagata fuori dal Friuli Venezia Giulia.

Il nodo bilancio

Un quadro pesantissimo che inciderà sulla prossima Finanziaria. Come poter chiudere il bilancio garantendo la stessa qualità dei servizi? Tema chiave per la salvezza della Regione ma anche argomento di confronto nella vicina campagna elettorale per le regionali. Su questo, almeno su questo, senza il rischio di derive polemiche.

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