I sindacati della sanità in pressing «Vanno assunti 230 infermieri e oss»

Duecentotrenta assunzioni di infermieri e operatori sociosanitari. È quanto i sindacati della sanità triestina chiedono alla Regione per colmare il calo degli organici ampliatosi negli ultimi anni e...
Di Diego D’amelio
sterle trieste sopralluogo pronto soccorso ospedale di cattinara
sterle trieste sopralluogo pronto soccorso ospedale di cattinara

Duecentotrenta assunzioni di infermieri e operatori sociosanitari. È quanto i sindacati della sanità triestina chiedono alla Regione per colmare il calo degli organici ampliatosi negli ultimi anni e per compensare i pensionamenti e le mobilità previsti nel 2017. Una spesa di circa 6 milioni all’anno, che Cgil, Cisl, Uil e Fials ritengono possa essere sostenuta grazie ai risparmi che il sistema sanitario ha realizzato negli anni, senza tuttavia rimpolpare adeguatamente i ranghi dei lavoratori. E così, nell’ultimo lustro, risultano oltre 200mila ore di straordinari e 31mila giorni di ferie non godute.

Nel corso della conferenza stampa convocata all’indomani della presentazione del progetto di ristrutturazione di Cattinara, i rappresentanti dei lavoratori denunciano con Rossana Giacaz (Cgil) che «il riassetto organizzativo e tutti gli aspetti di una pur giusta riforma non hanno gambe senza un numero adeguato di lavoratori. I dipendenti calano da dieci anni e anche questa estate sarà complicatissimo andare in ferie, posto che ancora manca il relativo piano. Le scelte sul personale sono state scellerate: chiedono di aumentare i servizi e potenziare il territorio, ma spendono sempre meno. Ora annunciano un nuovo concorso e fanno finta di non sapere che le prime assunzioni potranno essere fatte soltanto nel 2018, perché le deroghe ai nuovi innesti dell’anno scorso sono state cancellate. Arriveranno allora operatori a tempo determinato: nemmeno il tempo di formarli e il contratto sarà già scaduto».

Mario Lapi (Cisl) ricorda inoltre che «buona parte dei 700 ingressi dalle graduatorie regionali di infermieri e oss non sono vere assunzioni: 400 non sono altro che precari stabilizzati, che dunque lavoravano già. La Regione dice inoltre che gli organici sono all’altezza dei bisogni, ma si sottostimano volutamente le necessità: in Fvg ci sono infatti in percentuale meno infermieri rispetto alla media europea. Da quando c’è stata la fusione fra ospedale e territorio stiamo soffrendo in modo pazzesco ed è assurdo che ci siano cinquanta infermiere in gravidanza non sostituite». Luca Tracanelli (Uil) evidenzia invece che «la ristrutturazione di Cattinara richiederà un grande sforzo organizzativo: servono più operatori per reggere la confusione che ne potrà derivare ed evitare conseguenze sui pazienti in un trambusto che durerà sei anni se non di più». Fabio Pototschnig (Fials) dice infine che «i sindacati hanno chiesto ai lavoratori di aspettare che la riforma desse i suoi frutti, ma questo tempo si sta allungando e intanto si fanno annunci, ma di benefici non ce ne sono né per i cittadini né per gli operatori».

L’assessore alla Salute Maria Sandra Telesca respinge le critiche, rivendicando che «sulla sanità triestina va ribadito che questa amministrazione regionale ha oggettivamente ripreso ad assumere, cosa che non si faceva da tempo a Trieste: 40 operatori sociosanitari nel 2015, 100 nel 2016 mentre quest’anno sta per partire un nuovo concorso per infermieri». Per Telesca, «è sotto gli occhi di tutti che negli ultimi anni abbiamo invertito un trend». Sul tema del piano ferie, l’assessore chiede invece di rivolgersi all’Azienda sanitaria: «La materia attiene a quest’ultima, a Trieste come nel resto della regione».

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