I ricavi del gruppo Illy crescono del 4,3%

Il fatturato tocca quota 410 milioni. Il caffè aumenta del 3,7%, il cioccolato dell’8%, il the del 10% e il vino del 22%
Di Roberto Urizio

TRIESTE. Quota 400 milioni di fatturato superata per il gruppo Illy nel 2013, grazie non solo allo “storico” caffè ma agli investimenti in altri ambiti del settore alimentare. The, vino e cacao, settori nel quale il gruppo Illy ha investito da una decina d’anni a questa parte, stanno infatti registrando numeri interessanti.

Il cosiddetto Polo del gusto della holding triestina ha concluso l’anno passato con ricavi consolidati pari a 410 milioni di euro, in crescita del 4,3%, e con un utile netto di 143 mila euro; in questo contesto, la crescita del settore caffè è stata del 3,7%, con ricavi pari a 150 milioni nel mercato italiano (tre milioni in più rispetto all’anno precedente) e un aumento invece più sensibile all’estero, con 224 milioni di fatturato (11 milioni di crescita) mentre le macchine da caffè hanno registrato un lieve incremento di ricavi, arrivando a 21,7 milioni.

«I consumi di caffè in Italia – osserva Riccardo Illy, presidente del gruppo alimentare – registrano ancora una forte incertezza, specie nei segmenti moka ed espresso e nonostante una crescita nelle capsule». Anche il mercato relativo a bar e ristoranti registra un periodo di sofferenza dovuto alla crisi dei consumi che attanaglia l’Italia e non solo. «Gli altri business però iniziano a produrre risultati piuttosto interessanti» sottolinea il presidente. Sono infatti gli altri settori alimentari del gruppo a far registrare una crescita del giro di affare più sostanziose: Damman Frères, azienda del the di cui il gruppo Illy detiene il pacchetto maggioritario, ha fatto registrare nel 2013 ricavi per 27,3 milioni di euro, con un aumento che supera il 10%; Domori, impresa del cioccolato, è cresciuta per fatturato dell’8% arrivando a 8,7 milioni, Agrimontana (azienda cuneese della pasticceria), raggiunge i 12,5 milioni (+6,4%) mentre Mastrojanni (vino) con un fatturato di 1,5 milioni cresce del 22%. Per Riccardo Illy «il 2013 è stato un anno positivo nonostante i consumi nel nostro Paese siano ancora ridotti».

Nel 2013 il gruppo Illy ha migliorato la posizione finanziaria netta negativa da 224 a 207 milioni: un miglioramento dovuto in particolare al calo delle quotazioni del caffè. Oltre a numeri complessivamente positivi, Illy ha proposto anche novità sul mercato: ad esempio, insieme a Kimbo e Indesit, l’azienda triestina ha lanciato una nuova macchina (“Hotpoint for Illy”) per le capsule, il mercato che in questo momento tiene meglio nel panorama del caffè. Per quanto concerne gli altri rami alimentari di cui Illy si occupa, c’è da registrare l’apertura, entro la fine dell’anno, di una “boutique del the” Damman Frères a Parigi, mentre sul fronte del vino sono state piantate nuove viti in uno spazio di un ettaro e mezzo nella tenuta Mastrojanni di Montalcino.

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