I resti di un altro aviatore nel relitto del B24 a Grado

Primi risultati nel lavoro di ricerca delle squadre di subacquei americani impegnati a cercare i militari dispersi nell’affondamento dell’aereo nel ’45

GRADO. Sono emersi dal mare i resti di almeno un aviere americano che si trovava a bordo del bombardiere americano B24 Liberator precipitato dinnanzi a Grado nel febbraio del 1945. Le spoglie sono state recuperate e sistemate in appositi contenitori a bordo della nave statunitense USS Grasp, mitica nave da soccorso (operativa già durante la Seconda Guerra Mondiale) ormeggiata da settimane nel punto dove si trova il relitto dell’aereo, che giace a quindici metri di profondità. Le squadre che stanno operando nella delicata operazione di riportare in patria, dopo settant’anni, i resti degli avieri precipitati al largo di Grado, per poterne dare giusta sepoltura, stanno lavorando dentro e intorno al relitto per un raggio di duecento metri.

Intanto negli Stati Uniti i congiunti aspettano con trepidazione di sapere qualcosa in merito. «Sono molto contento ed ottimista sul lavoro di recupero in atto», dice James Fox, nipote del sergente Thomas M. McGraw, uno degli aviatori mai ritrovati. «Come ho già avuto modo di dire altre volte - prosegue Fox - credo che questo si debba soprattutto al lavoro fatto a Grado di ricercae e divulgazione. Negli Stati Uniti molte famiglie dei "missing in action" non hanno avuto questo appoggio e ci provano da sole senza risultati. Grado è stato il fattore motivante e noi, le famiglie, vi ringraziamo». «Ora - continua Fox - speriamo che trovino altri resti e altri reperti. Io parteciperò al meeting Dpaa/Jpac (il dipartimento che si occupa delle ricerche, ndr) la prossima settimana a Charleston cercando altre risposte riguardo agli equipaggi Hanson e Kendall (il B24 in fondo al mare e quello sull'isola di Morgo, ndr)».

Aereo inabissato a Grado: la ricostruzione al pc

Proprio per non alimentare false illusioni, la notizia del ritrovamento di altri resti umani nel relitto le autorità Usa mantengono uno stretto riserbo sui risultati delle operazioni di ricerca e recupero (unica conferma: «stiamo trovando dei resti»). Nessuna conferma ufficiale anche sul fatto che i resti sarebbero già partiti alla volta degloi Stati Uniti per effettuare le analisi del Dna. Sembra comunque che fra i resti ritrovati ci sia la parte restante del cranio che qualche tempo fa era stato portato a terra dai volontari della Protezione Civile di Grado guidati da Giuliano Felluga. A bordo della nave americana sono stati portati inoltre gli arti e parte del torace di un unico scheletro.

I subacquei americani stanno anche cercando di ricostruire la dinamica dell’affondamento del B-24, che si spezzò in più parti al momento dell’impatto con l’acqua. Finora la ricostruzione video effettuata da Freddy Furlan, lo storico le cui ricerche hanno permesso l’identificazione dell’aereo molti anni dopo la sua scoperta in fondo al mare, rimane l’ipotesi più accreditata, anche se secondo i tecnici a bordo della USS Grasp il relitto, o parte del relitto, sarebbe stato spostato dal punto originario dell’affondamento, perché mancherebbe la parte sottostante la carlinga, che potrebbe essere a una certa distanza dal relitto e forse contenere altri resti umani. Di certo in settant’anni sia le reti a strascico sia turisti subacquei in cerca di cimeli hanno fortemente danneggiato le strutture di quanto rimasto dell’apparecchio dopo l’affondamento, anche se i danni maggiori il grande bombardiere li subì proprio nell’impatto con la superficie del mare, che non diede scampo a tutto il suo equipaggio. A bordo del B-24 volavano il pilota Howard Hanson, il copilota Edward Betz, i navigatori Clarence Dragoo e Richard Horwitz, il puntatore Jarrell German, l'operatore radio Lawrence Nally e il suo aiuto Thomas McGraw, il motorista Lawrence Brady con Adolph Turpin, l'armiere Albert Acampora e il suo aiuto James Cox. I corpi di Turpin, German, Betz e Cox furono recuperati giorni dopo tra Grado e Chioggia, mentre i resti di Acampora furono trovati anni dopo, nel 1957, nei pressi di Venezia. Gli altri sei - Hanson, Dragoo, Horwitz, Nally, McGraw e Brady - sono a tutt'oggi considerati Missing in action.

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