I redditi del palazzo, Dipiazza non svela il 730
Rossi balza a 296mila euro: "Anno irripetibile per il mio lavoro". In vetta resta Ravidà, Declich in coda
Il sindaco Dipiazza
Resta al primo posto. Ma la forbice rispetto al secondo “classificato”, nel caso il collega di giunta Giorgio Rossi, si è assottigliata. Il reddito complessivo più alto dichiarato nel 2009 in riferimento al 2008, fra i titolari di cariche pubbliche in Comune, è stato ancora quello dell’assessore alle Risorse economiche e finanziarie, Giovanni Battista Ravidà.
LA DIFFERENZA
Lo stesso ex direttore centrale del gruppo Unicredit è comunque rimasto, nel 2008 (con 356.907 euro lordi), ben lontano dal milione e 286mila euro targati 2007. E, in effetti, le cose non sarebbero potute andare diversamente, visto che proprio nel 2007 Ravidà era andato in pensione, ricevendo la corposa liquidazione dopo quarant’anni di servizio.
IN CRESCITA
Giorgio Rossi ha più che raddoppiato il reddito accumulato nel 2007: da 131.834 euro è passato infatti a 296.618, dei quali buona parte frutto della sua attività professionale. «Il mio studio di ingegneria (l’Erregi srl, ndr) ha vissuto nel 2008 un anno positivo e irripetibile, in cui abbiamo raccolto i frutti di tanti lavori. Naturalmente spero si possa ripetere, ma certamente non accadrà in questo periodo di forte recessione». Ai primi due posti della classifica virtuale, collegata alla legge 441 del 1982 che impone la “Pubblicità della situazione patrimoniale dei titolari di cariche elettive” pur senza prevedere sanzioni per chi non si adegua, dunque ci sono Ravidà e Rossi. Ma va anche detto che non tutti i componenti della giunta (così come alcuni consiglieri comunali) hanno consegnato all’albo pretorio la loro dichiarazione dei redditi.
IL SINDACO
Così è stato, per il secondo anno consecutivo, per il sindaco Roberto Dipiazza. «Ho deciso così perché stanco dei titoli e della pubblicità - spiega il primo cittadino -. Devo difendere una mia privacy, io nel mio lavoro non sono un dipendente pubblico, ma un imprenditore che ha evidentemente delle problematiche legate a situazioni diverse. Preferisco mantenere quindi un po’ di anonimato sotto questo punto di vista». Sulla stessa linea, l’assessore con delega a Sviluppo economico e turismo: «Penso che classifiche di questo tipo siano ridicole - afferma Paolo Rovis -. Se uno vuole consultare la mia dichiarazione dei redditi, può far richiesta. In ambito politico, come tutti i miei colleghi assessori, percepisco 36mila euro lordi all’anno». Tra gli assessori in carica nel 2008, nell’elenco non è disponibile neanche la documentazione relativa a Franco Bandelli, che dallo scorso settembre non fa però più parte dell’esecutivo comunale. Al suo posto, è stato chiamato (con differenti compiti) il direttore del Coroneo, Enrico Sbriglia, rientrato nell’esecutivo del Municipio dopo l’esperienza precedente nella prima giunta Dipiazza. Proprio Sbriglia, nel 2008, ha presentato un 730 da 74.389 euro, di cui 15.659,34 derivanti dal suo ruolo di componente della Fondazione CRTrieste e 58.165,02 in arrivo dal Ministero della giustizia.
IN CONSIGLIO
Si divide fra il suo studio legale e il ruolo di presidente del Consiglio comunale il repubblicano Sergio Pacor, il cui reddito si conferma il più cospicuo fra quelli dei consiglieri, dall’alto dei suoi 174.654 euro. A proposito degli appartenenti ai vari gruppi consiliari, non mancano le dichiarazioni che all’abo pretorio, evidentemente, non sono state portate. È così per i forzisti Everest Bertoli e Raffaella Del Punta, la quale ha comunque deciso di consentire la libera consultazione dei moduli della sua situazione patrimoniale, che nel 2008 contemplava un’auto e gli incarichi - all’epoca - di vicepresidente dell’Itis, di cui oggi è presidente, e di rappresentante del Comune nel Consorzio per l’incremento degli studi e delle ricerche del dipartimento di Fisica dell’Università di Trieste. Non disponibili pure i dati di tre su quattro dei portacolori di An in aula: Angela Brandi, Antonio Lippolis e Vincenzo Rescigno. Bruno Rossetti, dipendente della Trieste trasporti, ha dal canto suo un 730 da 34.850 euro. La via della riservatezza combacia anche con i nomi di Angelo Pierini e Gianfranco Trebbi della Lista Dipiazza, come con quelli di due ex forzisti quali Paolo Di Tora, passato al Gruppo misto, e Claudio Frömmel, entrato a far parte del Gruppo Sulli. Tra i banchi dell’opposizione, invece, mancano all’appello il capogruppo di Rifondazione comunista e project manager trapianti e terapia cellulare del Burlo, Marino Andolina, e Marco Toncelli del Partito democratico.
SOPRA I 100MILA
Oltre a Pacor, in Consiglio i titolari di redditi da oltre 100mila euro resi pubblici, nel 2008, sono stati altri due: Maria Grazia Cogliati Dezza (112.086 euro) del Pd, direttore del Distretto 2 dell’Azienda sanitaria, e il capogruppo di Fi-Pdl Piero Camber. Quest’ultimo, direttore amministrativo della Soprintendenza in aspettativa, ha toccato quota 151.163 grazie all’indennità assicurata dall’incarico di consigliere regionale. Quella che, invece, Alessandro Carmi (che ha dichiarato 67.230 euro) del Pd ha potuto conteggiare solamente per i primi quattro mesi dell’anno, visto che le elezioni regionali dell’aprile 2008 non gli hanno regalato la conferma tra gli scranni di piazza Oberdan.
IN CODA
A chiudere l’elenco del Municipio è il reddito di Manuela Declich, consigliere forzista, con i suoi 15.496 illustrati dal Cud emesso dal Comune di Trieste. Un risultato frutto dei gettoni (da 100 euro lordi ciascuno) accumulati per ognuna delle giornate di presenza alle sedute in Consiglio comunale o in commissione.
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