I ratti irrompono nell’aula del Consiglio
Le pantigane invadono anche il Consiglio comunale. Le voci su un topo morto stecchito, che sarebbe stato trovato sul pavimento dell’aula ieri mattina da un’inserviente, fanno rapidamente il giro del municipio, in queste settimane in preda a un’autentica caccia ai ratti che si aggirano nel palazzo. Ma, nel primo pomeriggio, il presidente Iztok Furlani› svela: l’addetto alle pulizie non ha rinvenuto alcuna carcassa, ma ha segnalato una forte puzza come di animale putrefatto e tracce di escrementi qua e là. Dove? Nei balconcini un tempo riservati al pubblico. Insomma, sopra i banchi dei consiglieri.
Furlani› non ha avuto bisogno di ingaggiare Sherlock Holmes per capire che quegli escrementi erano la prova delle incursioni degli animaletti. Un vero e proprio flagello per il Comune, già disseminato di esche lungo corridoi e scalinate, e che ora sarà sottoposto a un più incisivo intervento di derattizzazione. Se nulla dovesse cambiare, rischia di saltare la seduta della prossima settimana. «Obiettivamente è un problema - annota - se non c’è sicurezza non potrò aprire i lavori». La presenza di numerosi ratti, avvistati soprattutto nell’ammezzato e in zona stamperia, è ormai certa. Una macchia sul tappeto dei gradini è la triste testimonianza di un esemplare moribondo che nei giorni scorsi qualcuno ha ben pensato di finire schiacciandolo sotto un piede. A tanto si è arrivati per debellare le scorrerie. Ironie e battute si sprecano, ma la vicenda non tranquillizza certo i dipendenti: alcuni giorni fa un’impiegata si è trovata la merenda sgranocchiata.
«È allarmante che il Comune sia infestato, spero si riesca a mettere rapidamente la situazione sotto controllo», rileva il presidente. «Il fatto che ci siano escrementi è segno evidente che anche in aula ci sono ratti. Una circostanza, questa, che non garantisce il regolare svolgimento delle sedute. Devo pensare all’incolumità dei colleghi, di chi lavora e dei visitatori - puntualizza ancora Furlani› - perché come noto i ratti sono portatori di malattie. Possiamo anche scherzarci su, ma la questione va presa sul serio». Ma ieri pomeriggio l’incontro organizzato nella sala del Consiglio sul controverso tema della “Città metropolitana” è andato in scena comunque. I topi sono gli inquilini abituali in una metropoli che si rispetti, avrà pensato qualcuno. Il numero uno dell’aula segue l’evolversi degli eventi: «Ora si sta procedendo con la chiusura di tutta una serie di buchi che ci sono delle scalinate laterali, in modo da impedire l’accesso dei ratti. E parte una massiccia derattizzazione. Naturalmente - chiosa - non è piacevole lavorare in queste condizioni, pensando che sopra la tua testa passano le pantigane. Auspichiamo che la derattizzazione abbia i suoi frutti e la prossima settimana torni la normalità. Se non ci sarà sufficiente sicurezza - ribadisce il presidente - dovrò sospendere la seduta».
Il caso è foriero di polemiche. «Ma come?», incalza Lorenzo Giorgi. «La mia non è una critica personale nei confronti di Furlani› - chiarisce il capogruppo Pdl - ma è inaccettabile che politici non possano tenere le sedute mentre i dipendenti devono invece continuare a lavorare in una situazione del genere. Non mi pare giusto né rispettoso. La verità è che finora non è stata fatta alcuna vera derattizzazione, ma è stato solo detto agli inservienti di occuparsene. Con un effetto evidentemente inefficace: sono solo state messe in giro un po’ di esche che si prendono in drogheria. E basta. L’area dell’ammezzato va chiusa e si deve chiamare una ditta specializzata». Il forzista Piero Camber preferisce sdrammatizzare: «Premesso che questo è un problema di tutti i palazzi vecchi della città e che non ci si deve preoccupare più di tanto visto che in presenza di persone i topi scappano - sottolinea - in Comune serve una buona disinfestazione per debellare le pantigane, salvo che qualche consigliere comunale, assessore o assessora non rimangano intrappolati… dopo la caccia al cinghiale, domandiamo alla Provincia di far partire quella al ratto».
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