I primi sette anni del Curling bisiac raccontati in un libro

Quasi 200 pagine curate Elisabetta Spanghero per rivivere le sfide del torneo, frutto di una formidabile intuizione
Luca Perrino

RONCHI Il Curling bisiac, a Ronchi dei Legionari, diventa anche un libro. Qualcosa come 177 pagine che Elisabetta Spanghero, tradizionale speaker e vulcanica animatrice di questo inimitabile torneo, ha raccontato, con dovizia di particolari, in “Ronchi: un paese con la tomica”, volume che racconta quanto, dal 2013 ad oggi, è stato messo nero su bianco grazie alla spinta di “Ronchi Live”, al successo del “Giardino di Natale” e a quel senso di comunità che nella cittadina, nonostante tutto, si respira ancora.

Un volume che, come sottolinea l'autrice, narra l'avventura e la magia di uno sport, il curling riveduto e corretto per l'occasione, che è diventato il simbolo di una città, tanto che, all'ingresso della stessa, da alcuni anni a questa parte, ci sono i cartelli che lo dimostrano. Una minuziosa ricostruzione dei primi sette anni di attività che, purtroppo, si è dovuta arrestare nel 2020 a causa dell'emergenza sanitaria. Pagine appassionate di storia, con tanti nomi, tanti aneddoti, tantissime foto a dimostazione del clima festoso e goliardico che ha sempre accompagnato questa kermesse.

Nell'introduzione un accenno alla lunga tradizione sportiva della cittadina e all'avvio di quello che è diventato un appuntamento fisso per migliaia di persone, il “Giardino di Natale”, le piste di pattinaggio, i memorabili concerti e le iniziative di richiamo, il torneo di Curling bisiac appunto. Viene riportato l'albo d'oro, il regolamento, i nomi delle squadre, mentre un capitolo a parte meritano tutte le altre iniziative che, poi, si sono svolte nel corso degli anni a corollario del torneo vero e proprio. Quindi spazio a ciò che hanno espresso le varie edizioni, i vincitori, i protagonisti, le lunghe serate trascorse ai bordi delle piste, prima al parco Excelsior e, poi, in quello degli impianti di base.

Si parla dell'esperienza di Ronchi Live, l'associazione motore di un forte raggruppamento di commercianti ed artigiani e non manca la lunga lista di ringraziamenti a tutti coloro i quali, in ogni modo, sono stati vicini e continueranno ad esserlo quando si potranno nuovamente tirar fuori “tomiche” e “scove”. «Siamo tutti desiderosi di riprendere le nostre belle tradizioni – ha detto Elisabetta – anche perchè il Curling bisiac deve continuare con sempre maggior energia ed entusiasmo. Spero, con questo libro, di aver emozionato e di aver descritto al meglio un fenomeno che, permettetemi, è tutto ronchese».

Nell'autunno del 2013, mentre, alla trattoria La Mariuta si sorseggiava un ultimo bicchiere di vino, si fantasticava su quali attrazioni proporre al “Giardino di Natale” che era al suo esordio. Ci voleva qualcosa che potesse portare divertimento, competizione, agonismo, rivalità e, perchè no, anche un po' di sana aggregazione. Il curling, propose qualcuno, ma servivano le Stone. Forse complice quell'ultimo bicchiere di vino che una voce si levò e disse: beh, giochiamo con le tomiche. Ci fu silenzio, uno sguardo, una risata e nacque la prima edizione del torneo. «Anche questo è senso di comunità e di appartenenza – ha commentato il sindaco, Livio Vecchiet – e spero davvero che in autunno si possa ripartire».

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