I primi cinquant’anni della “Giostra Pony” tutelata dalle Belle Arti

La storica attrazione oggi presente in piazza Ponterosso taglia l’importante traguardo. La soddisfazione dei titolari
Foto BRUNI 05.01.2019 Giostra piazza Ponterosso
Foto BRUNI 05.01.2019 Giostra piazza Ponterosso

TRIESTE Alzi la mano chi da bambino non è mai salito, almeno una volta, sulla mitica giostra Pony. Stiamo parlando della storica attrazione oggi attiva e illuminata in piazza Ponterosso e, in altri periodi dell’anno, è presente nei vari luna park cittadini e principali piazze cittadine. Un’attrazione che ha attirato e divertito intere generazioni di triestini: prima i nonni, poi i figli e ora i nipoti. E che ora ha un motivo ulteriore per essere guardata con attenzione dai triestini: festeggia infatti in questi giorni 50 anni di attività.

Eppure la sua longevità non le ha risparmiato momenti difficili. Il destino di questa giostra sembrava infatti segnato a causa della prematura scomparsa del signor Guido, lo storico proprietario, avvenuta nel dicembre del 2015. Ma il peggio è stato scongiurato e, almeno per questa volta, la vicenda si è conclusa con un lieto fine.

Infatti, grazie all’intraprendenza di Luana Borghese, triestina doc, e del marito Adriano Rosada, due esperti attrazionisti, la vecchia giostra è stata rilevata, risistemata nelle sue parti vitali e ritoccata dove necessario. Così, dopo una sosta forzata durata un anno circa, l’attrazione è ritornata a nuova vita facendo bella mostra di sè sulle piazze principali, continuando a regalare divertimento e spensieratezza a tutti i bambini che vi salgono, ma anche ai loro accompagnatori, siano essi genitori o nonni od altro.

Meccanismi semplici muovono tutto l’apparato che risulta essere comunque un “sempre verde”, sebbene non possa competere con quelli di moderna generazione, tecnicamente ultra sofisticati. Ma ciò non sminuisce l’affetto che le dimostrano sia i suoi proprietari che tutti gli utenti.

Per montarla ci vuole una giornata intera e tutta l’operazione viene fatta manualmente, pezzo dopo pezzo. Nella parte centrale ci quattro dischi volanti che salgono e scendono quando il bambino dà il consenso, mentre attorno ci sono numerosi modelli di automobili: da sempre i pezzi forti sono la diligenza a cavalli e la riproduzione della Fiat 850 coupè di colore bianco e azzurro.

Da qualche tempo inoltre la struttura ha addirittura chiesto e ricevuto il titolo “giostra storica” da parte della Soprintendenza. «Per poter rimanere più a lungo nel centro storico - spiegano i coniugi - abbiamo dovuto richiedere l’autorizzazione monumentale e per questo motivo abbiamo modificato l’estetica, affinché possa adattarsi meglio ai palazzi che la circondano. Difatti sulla parte esterna sono state posizionate delle immagini dei monumenti più rappresentativi della città, mentre sulle colonne interne abbiamo riprodotto i tipici fanali stile Belle Epoque. Il tutto contornato da luci a Led che illuminano maggiormente la struttura con vari giochi di luce e colori».

Tante persone hanno ormai ribattezzato la giostra Pony come “giostra di Trieste” e numerosi sono i turisti che si scattano un selfie per ricordare un’attrazione diventata ormai un monumento. —




 

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