I precari dell’Alcatel restano nel limbo
Flextronics presenterà il suo piano occupazionale sui precari di Alcatel-Lucent, nell’ambito dell’operazione di acquisto dello stabilimento di Trieste, nella prossima riunione del tavolo interministeriale, fissata per lunedì 22 giugno sempre a Roma. Ieri, nell’appuntamento che ha visto sindacati, delegati dei lavoratori, rappresentanti dell’azienda francese (l’ingegner Patrizia Radice, braccio destro del presidente Roberto Loiola) e di quella americana (il vicepresidente Eric Sislian), la Regione e il ministero dello Sviluppo economico (con il funzionario Giampietro Castano) ritrovarsi faccia a faccia nella capitale, Flextronics ha confermato intanto la disponibilità a stabilizzare una parte dei circa 400 interinali che operano nella sede di via Monte d’Oro e nel contempo a procedere per un’altra parte a rinnovi contrattuali trimestrali invece che mensili. L’auspicio dei sindacati è che l’assunzione in pianta stabile possa riguardare almeno la metà di questi lavoratori, che andrebbero così ad aggiungersi ai 320 dipendenti di ruolo, tutti confermati nel passaggio alla proprietà a stelle e strisce della sede giuliana che si occupa di produrre apparati per le trasmissioni in fibra ottica. L’impegno per il mantenimento degli attuali livelli occupazionali è stato assicurato per tre anni, ma i sindacati hanno chiesto «un ampliamento» dell’orizzonte temporale, come ha spiegato nel post-vertice Umberto Salvaneschi (Fim-Cisl), tenuto fra l’altro conto che l’accordo commerciale con licenza di produzione dei prodotti Alcatel si muove lungo cinque anni, rinnovabile per altrettanti.
Da parte di Flextronics sono arrivati inoltre i primi numeri dell’investimento economico su Trieste: 1,5 milioni di dollari per l’infrastrutturazione tecnologica, 600mila dollari all’anno per l’aggiornamento delle stesse tecnologie anche in base ai nuovi clienti e infine altri 500mila dollari annui per la formazione del personale. «Il piano industriale - ha fatto il punto Antonio Rodà della Uilm al termine delle tre ore abbondanti di confronto al ministero - prevede Trieste come centro di eccellenza nello sviluppo di prodotti top. Flextronics ha poi spiegato che aprirà un altro sito negli Usa, riferimento per il mercato nordamericano, mentre Trieste lo sarà per quello europeo e aree limitrofe. Nel tempo - aggiunge il sindacalista - verrà spostato verso il Nord America il 25% dell’attività dello stabilimento triestino, cosa che comunque sarà riequilibrata sul nostro territorio con l’approdo allo stesso di nuovi clienti che il gruppo ha già nel suo portafoglio». Quanto alla partita della stabilizzazione dei precari, Rodà ha fatto presente che «dovrà prevalere nelle scelte il criterio dell’anzianità di servizio». «Oggi (ieri, ndr) - ha concluso l’esponente Uilm - abbiamo fatto un passo avanti ma restano ancora delle perplessità da chiarire».
Così Salvaneschi dal versante Fim-Cisl: «È stato stabilito come termine il 22 giugno per valutare se dare l’ok all’accordo. Dovrebbe essere quello l’incontro in cui tirare le somme con una posizione più dettagliata da parte aziendale. Dobbiamo chiarire il tema della stabilizzazione degli interinali e anche quali saranno i mercati reali di competenza per il futuro e le prospettive sui nuovi clienti a venire. Flextronics - ha osservato Salvaneschi - ha inoltre affermato di ritenere i 22mila metri quadrati coperti a disposizone più che sufficienti per poter sopperire a eventuali problematiche di recupero spazi nell’ipotesi di acquisizione di ulteriori clienti».
Al tavolo erano presenti anche, per le Rsu Alcatel-Lucent, Andrea Raini e Sergio Cortesi. Per la Regione l’assessore Gianni Torrenti: «Un incontro approfondito e sereno, che ha permesso di confermare l’interesse strategico per il sito di Trieste della Alcatel-Lucent da parte di Flextronics che ha ribadito l’obiettivo di consolidare la sua presenza a lungo termine». Queste le parole del rappresentante della giunta Serracchiani. «Ho avuto modo di ricordare che la Regione - ha riassunto Torrenti - dispone di ampi strumenti nel campo della ricerca e sviluppo e dell’innovazione, che possono favorire la competitività dello stabilimento di Trieste». Quest’ultimo, appunto il sito operativo giuliano, sarà costituito in società autonoma e avrà quindi la necessità di sviluppare professionalità nuove di tipo amministrativo e commerciale: anche per questo Flextronics ha preventivato investimenti nel settore della formazione professionale.
Intanto è stato rinviato alla prossima settimana dalla Commissione Lavoro della Camera dei deputati il dibattito sulle due risoluzioni per la salvaguardia dei livelli occupazionali e reddituali dei lavoratori dello stabilimento Alcatel-Lucent di Trieste.
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