I portuali saranno in piazza con le fabbriche in crisi di Trieste. Alla Wärtsilä i lavoratori creano il Comitato di lotta

Diego D'Amelio

TRIESTE Ci saranno anche i portuali al presidio con cui i sindacati metalmeccanici cominceranno da giovedì la mobilitazione di protesta in risposta alle crisi industriali di Wärtsilä, Flex ed ex Principe.

La vicinanza dei portuali

Cgil, Cisl, Uil e Ugl hanno indetto tre ore di assemblea sindacale retribuita per consentire ai lavoratori dei moli di portare la propria solidarietà ai colleghi delle tre aziende in difficoltà. «I lavoratori del porto di Trieste esprimono vicinanza e solidarietà ai tanti amici e colleghi del tessuto industriale triestino che negli ultimi mesi/anni hanno visto le proprie aziende compiere scelte che non tutelano il lavoro». Così la nota diramata dalle sigle sindacali, che sottolineano come «l’industria triestina è legata direttamente al suo porto: le ricadute di chiusure scellerate o blocco della produzione si ripercuoteranno, oltre che sull’indotto diretto, anche sulla parte logistica e dei trasporti».

Per questa ragione i sindacati confederali e l’Ugl invitano i portuali a «intervenire direttamente al presidio di piazza Unità per dare sostegno ai colleghi», partecipando a un’assemblea che sarà appunto convocata sotto la Prefettura. I lavoratori dello scalo tornano nella piazza che nel giugno 2020 ospitò la mobilitazione contro il provvedimento di decadenza del presidente dell’Autorità portuale Zeno D’Agostino, deciso dall’Anac e poi ritirato per un’incompatibilità poi rivelatasi insussistente. Solidarietà è arrivata anche dai sindacati della Funzione pubblica.

L’assemblea della Wärtsilä 

I lavoratori di Wärtsilä nella mattinata si sono riuniti in assemblea all’interno dello stabilimento per decidere come organizzare la giornata di giovedì, che dalle 15 prevede il presidio di protesta mentre all’interno della Prefettura la Decima commissione del Senato svolgerà una serie di audizioni sulla situazione economica del territorio triestino: un appuntamento calendarizzato prima che Wärtsilä Italia annunciasse l’intenzione di licenziare 450 dipendenti per trasferire l’intera produzione di motori in Finlandia.

Presenti all’assemblea le Segreterie nazionali che hanno relazionato sull'incontro in Regione. L'assemblea ha visto una larga partecipazione dei lavoratori della fabbrica. “I segretari nazionali hanno sottolineato l'importanza dell'azione che si chiede al Governo necessaria per indurre Wärtsilä a ritirare la procedura avviata il 14 luglio. In questo senso è stata ribadita l'importanza del supporto dei lavoratori alle iniziative delle organizzazioni sindacali, a cominciare dalla manifestazione indetta da Cgil Cisl Uil di Trieste, giovedì alle 15.15 in Piazza Unità a supporto del tessuto industriale triestino".

La nota congiunta, firmata da Fim Fiom Uilm ha anche annunciato la nascita del “Comitato di Lotta di Fim Fiom Uilm, che quotidianamente informerà i mezzi di stampa sulla prosecuzione delle azioni di lotta”.

Lo sciopero dell’Usb

Il sindacato Usb ha deciso a sua volta di proclamare lo sciopero generale di tutto il settore privato per la giornata di giovedì. Il segretario Sasha Colautti chiede «il ritiro delle procedure di licenziamento» per le tre aziende in crisi e l’elaborazione di piani industriali per assicurare continuità alla produzione, senza escludere «la nazionalizzazione» e «la penalizzazione pesante per le aziende che delocalizzano dopo aver ricevuto ingenti somme di denaro».

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