I pensionati «salvano» le isole croate sempre più deserte

Rapporto a luci e ombre dell’Istituto statistico croato sulla vulnerabilità dell’area I fondi governativi potrebbero non bastare a fermare il crollo demografico
LUSSINPICCOLO. Sono una delle aree più vulnerabili del Paese, con Zagabria che solo nel 2014 e l’anno dopo ha stanziato 3 miliardi e 270 milioni di kune (441 milioni di euro) in progetti di sviluppo e di miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro. La regione insulare croata, per lunghi decenni andata incontro a destrutturazione demografica, sta venendo aiutata in mille modi grazie alla legge sulle Isole, entrata in vigore nel 1999 per porre freno al trend negativo. In effetti l’arresto dello spopolamento c’e’ stato, con i dati dell’ ultimo censimento, nel 2011, ad indicare che nelle 50 isole abitate o temporaneamente abitate vivono 133mila persone, circa 12 mila in più rispetto al rilevamento del 2001.


La cosa si deve in special modo alla decisione di migliaia di croati di andare a vivere sulle isole, una fascia di popolazione però anziana trattandosi in gran parte di pensionati. In cinque isole, quelle collegate con ponti alla terraferma e parliamo di Veglia, Pago, Puntadura, Murter e Bua, vivono 42.245 persone, per un aumento rispetto al penultimo censimento del 10,3 per cento. In tutte le altre isole risiedono 82.710 abitanti, cifra inferiore di 1,7 punti nei riguardi del 2001. Sono dati contenuti nella Relazione governativa che ha fatto il punto sui risultati prodotti nel biennio 2014 – 2015 dalla legge sulle Isole. Nel documento si legge che sono solamente due le isole con saldo naturale positivo, ossia dove il numero dei nati supera quello dei decessi: si tratta di Bua (Ciovo) e Puntadura (Vir), in Dalmazia.


Nelle 25 isole c’è stato un aumento di pensionati che hanno deciso di trasferirsi sulle isole per la migliore qualità della vita. Comunque sia, il sostegno dello Stato croato – sui 200 milioni di euro in media ogni anno dal 1999 – ha contribuito a raddrizzare una situazione che pareva senza via d’uscita, con le isole che correvano il rischio di diventare deserte in capo a 50–100 anni. Nella relazione si fa presente che in questi ultimi anni diverse municipalità isolane hanno avuto un aumento abbastanza consistente del numero di abitanti. É il caso di Solta, Milna, San Giorgio di Lesina, Malinska–Dubašnica, Pasman e Kolan. A Solta, di fronte a Spalato, si è passati dai 1770 abitanti nel 2011 ai 1990 di tre anni dopo. In altri comuni c’è stato invece un decremento, come a Pago città (da 3829 a 3745) e Vallegrande di Curzola (da 4121 a 4062). Nel rapporto governativo si conferma che nelle acque croate dell’ Adriatico sono presenti 78 isole, 524 isolotti e 642 scogli, per un totale di 1244 terre emerse.


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