I pensionati Coop “bussano” a Palazzo

Una settantina in piazza per chiedere aiuto ai candidati sui rimborsi e sulle dichiarazioni Isee. «Persi i risparmi di una vita»
La protesta dei soci Coop in piazza Unità (Bruni)
La protesta dei soci Coop in piazza Unità (Bruni)

TRIESTE Erano almeno una settantina, prevalentemente anziani, gli ex prestatori sociali Coop scesi in piazza ieri mattina, davanti al Municipio, per far sentire la propria voce nel caldo marasma pre elettorale, sperando che tra i candidati sindaco ci sia qualcuno disposto a fare propria la loro battaglia. Perché al momento, spiega Adriana Milic, una delle portavoci del comitato di tutela soci Coop, il problema Coop è completamente ignorato nei programmi elettorali.

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Un paio di candidati, in verità, erano presenti alla manifestazione: Paolo Menis per i 5 stelle ha ascoltato in mezzo alla folla e nel pomeriggio, via mail, ha ribadito pubblicamente il suo appoggio alla causa dei soci mentre l’indipendentista Giorgio Marchesic ha tentato di intervenire ma è stato bloccato dagli organizzatori. «Siamo un’organizzazione apartitica e apolitica - ha spiegato fermandolo la portavoce del comitato Patrizia Rosso - e questa è la nostra manifestazione, non la sede per un comizio politico. Ma siamo a disposizione per organizzare un incontro con chiunque ci possa aiutare nella nostra richiesta di giustizia».

Richiesta che si riassume in uno slogan, “Obiettivo 100%”, ovvero la restituzione integrale dei risparmi (complessivamente 103 milioni di euro per 17mila soci) bloccati dal crac di Cooperative operaie, a fronte del “piano Consoli” che prevede la restituzione dell’81% (di cui il 20% manca ancora all’appello). «Che Consoli vada avanti - ha commentato Milic - . Al momento ci hanno dato il 30% dalla fideiussione e il 31% dalle Coop, manca ancora il 20%, che probabilmente arriverà quando Consoli avrà finito il suo lavoro. Ma perché la Regione, che aveva la responsabilità di vigilare, non si fa carico di acquistare questi immobili per i suoi utilizzi?». E ancora: «Si guardi intorno, l’età media di queste persone è alta, quelli erano i risparmi di una vita. Chi doveva vigilare, ConfCoop LegaCoop e Regione, deve prendersi le proprie responsabilità»,

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A manifestare in piazza molti anziani, alcuni di loro sono pensionati da 500 euro al mese. Racconta Maria, 72 anni: «Nel libretto Coop c’erano i risparmi di una vita di mio marito. Tutto ciò che mi ha lasciato». Angelina, 76 anni, ci aveva messo i suoi di risparmi, le servivano per integrare mensilmente la pensione. Clara, previdente, li aveva tenuti da parte per pagarsi la badante. Per qualcuno erano la riserva per aiutare i nipoti, che si sa come vanno i tempi. Come se non bastasse, per tutti questi piccoli risparmiatori c’è un’altra beffa in agguato: la Regione, hanno evidenziato i portavoce, non ha ancora risposto alle richieste di chiarimenti in merito alla dichiarazione Isee e gli ex soci Coop, pur non avendo la disponibilità dei loro risparmi, sono obbligati ad inserirli nella dichiarazione.

«Stiamo firmando - hanno spiegato - degli Isee falsi dichiarando soldi che non abbiamo. E gli Isee, che non sono affare da ricchi, sono fondamentali per la maggior parte di queste persone. Così rischiano di non avere agevolazioni su rette scolastiche, affitti, ticket sanitari per la presenza di un reddito inesistente. Chiediamo alla governatrice Serracchiani una legge che ci tuteli». Martedì prossimo Rosso andrà a Roma, a portare il caso Coop Operaie all’attenzione del Comitato nazionale difesa soci delle cooperative. Aspettando, chissà, i candidati.

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