I pazienti daranno i voti alla sanità regionale
TRIESTE. Cominceranno fra un paio di settimane le interviste telefoniche, commissionate dall'assessorato alla Sanità, per raccogliere una valutazione dell'esperienza vissuta dai pazienti che hanno trascorso un periodo di ricovero negli ospedali del Fvg. Nel darne annuncio, l'assessore alla Salute, Maria Sandra Telesca, sottolinea: «Siamo tra le pochissime regioni ad avere un'iniziativa del genere, che ha come fine il miglioramento della nostra sanità attraverso le indicazioni dei cittadini».
Il questionario è stato costruito grazie alla collaborazione fra Scuola superiore Sant'Anna di Pisa e ministero della Salute canadese. La Regione può ora usufruirne grazie a una convenzione avviata con l'importante istituto pisano. Un campione di persone dimesse dagli ospedali regionali sarà contattato telefonicamente, allo scopo di costruire un’indagine quantitativa e statistica i cui dati saranno resi noti all'inizio del 2016. A questo scopo, le persone dimesse in questi giorni da una serie di reparti delle Chirurgie e delle Medicine regionali sono chiamate a esprimere il consenso a ricevere la telefonata del servizio Televita.
«Abbiamo scelto questa procedura in via sperimentale, con l'intenzione di estenderla in maniera uniforme a tutte le strutture ospedaliere, con un progetto unico che consentirà un notevole ritorno informativo tanto a livello di singoli ospedali quanto a livello del sistema regionale - spiega Telesca -. Avremo così dati più completi rispetto alle segnalazioni degli utenti agli Urp, numericamente irrisorie e affidate a scelta individuale. Allo stato attuale sono ancora poche le regioni italiane che hanno un simile piano omogeneo».
L'attività messa in campo da una struttura complessa come un ospedale può essere misurata sotto diversi angoli di visuale: dall'esito di interventi e terapie ai costi, fino agli aspetti di tipo quantitativo. Troppo spesso la valutazione finisce per trascurare l'esperienza personale del paziente, certo non meno importante. Non si tratta allora di chiedere un semplice voto sul trattamento ricevuto, ma di qualcosa di più ampio: l'assessore ricorda «la necessità di indirizzare la raccolta di informazioni verso quella che viene definita “esperienza del paziente”, che va più in profondità rispetto all'acquisizione del solo livello di gradimento e indaga su elementi specifici per permettere di valutare le procedure operative adottate in una struttura. È un sistema che cerca di andare incontro agli utenti, permettendo loro di fare segnalazioni con poco sforzo e tempi rapidi». Il metodo è utilizzato in maniera sempre più diffusa nel mondo, perché simili informazioni sono di grande utilità per migliorare l'organizzazione sanitaria.
Ma niente capri espiatori, tiene a dire Telesca: «Non si tratta di un giudizio sui singoli operatori, ma di un metodo per migliorare l'organizzazione delle cure, che ormai può incidere sul buon esito finale tanto quanto l'abilità di medici e personale infermieristico. In futuro prevediamo un'indagine anche per capire come stanno gli operatori e comprendere quali sono clima interno e criticità».
Il questionario verrà proposto su base volontaria: il contatto telefonico avverrà successivamente alla dimissione e seguirà tutte le precauzioni per garantire il rispetto di anonimato e privacy.
Il formulario si comporrà di circa 50 domande, che richiederanno un'intervista telefonica di una ventina di minuti. La domande copriranno tutti gli aspetti dell'esperienza di chi si ritrova suo malgrado a vivere l'esperienza del ricovero: accesso, comunicazione con gli operatori, assistenza, attenzione alla persona, trattamento al pronto soccorso, caratteristiche del reparto, informazioni sull'eventuale intervento chirurgico, dimissioni, necessità verificatesi dopo il ritorno a casa, qualità complessiva. I questionari saranno poi elaborati dalla Direzione centrale salute.
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