I nuovi contacalorie slittano a fine giugno. Ritardatari “graziati”
TRIESTE Per inserire i contacalorie sui radiatori degli appartamenti c’è tempo fino al 30 giugno 2017. Chi finora non ha ottemperato - perchè l’assemblea condominiale non ha deliberato o perchè l’intervento è stato deliberato ma non ancora eseguito - non pagherà la multa, che varia tra i 500 e i 2500 euro.
Tra le innumerevoli incombenze affrontate alla fine del 2016 dal decreto legge “Milleproroghe”, c’è anche - ripetizione inevitabile - la proroga relativa ai contabilizzatori di calore nei condomini con la caldaia centralizzata. Il decreto ha ottenuto il sì definitivo della Camera giovedì scorso, dove si è lungamente dibattto su taxisti, ambulanti, concessioni balneari.
Il primo termine, per applicare le valvole, scadeva il 31 dicembre scorso, ma le forti pressioni sull’esecutivo, esercitate soprattutto da Confedilizia, hanno indotto il governo Gentiloni ad accordare un ulteriore “tregua” semestrale.
«Proroga salvifica»: lo stato d’animo degli operatori viene efficacemente riassunto da Silvio Spagnul, presidente dell’Anaci triestina, l’associazione che organizza gli amministratori degli stabili. «A Trieste resta ancora un buon quarto di pratiche da sistemare - prosegue Spagnul - per cui il prolungamento a giugno riesce obiettivamente utile». Problema irrisolto quello dei controlli: «Se ne occupa la Regione, che delegherà il compito ma non sappiamo a chi». A Trieste era spuntata la candidatura di Esatto.
Trasparenza dei consumi e risparmio energetico: la questione-valvole aveva mobilitato un’ampia platea di attori interessati, dai proprietari immobiliari agli amministratori di stabili, fino alle aziende specializzate nell’installazione dei congegni necessari alla misurazione termica.
Secondo una valutazione del presidente di Confartigianato Dario Bruni, imprenditore del settore, a Trieste sono interessate al provvedimento, correlato a una direttiva Ue del 2012 (con tanto di procedura di infrazione dedicata all’Italia), circa 2700 caldaie superiori ai 35 kwAtt: ma, poichè una caldaia può servire più condominii, il numero di stabili effettivamente coinvolti, soprattutto quelli edificati nei decenni del boom edilizio, va moltiplicato perlomeno per 2-3. Il giro d’affari, mosso dal dlgs 141/2016, è cospicuo, qualora si pensi che la spesa, sostenuta in media per ogni appartamento, viene stimata in una “forchetta” tra i 600 e i 1000 euro (a seconda di quanti siano i radiatori).
«La proroga è assolutamente necessaria - commenta a sua volta l’avvocato Maurizio De Angelis, presidente della Confedilizia triestina - se non altro per la carenza di materia prima, ovvero delle valvole, dal momento che tutti i condominii si sono mossi per comprarle ed era sorto un problema di approvvigionamento». «Si pensi poi a un contratto stipulato tra novembre e dicembre, quando la stagione termica aveva già avuto inizio, quindi si registrava la frequente impossibilità di eseguire i lavori di installazione». De Angelis ha organizzato quattro incontri nello scorso autunno per informare gli 800 iscritti alla Confedilizia triestina su una novità legislativa, che, qualora non rispettata e rilevata, avrebbe fatto scattare le multe.
«Stanno crescendo invece le perizie tecniche - aggiunge l’esponente di Confedilizia - per verificare se l’intervento sia economicamente opportuno o meno. Cioè, se a fronte della spesa da sostenere, il risparmio energetico conseguito sia significativo o no. Per esempio, mi è stato sottoposto un caso in cui l’ammortamento si sarebbe spalmato su un arco temporale di 17 anni: dove sarebbe la convenienza dell’intervento “risparmiatore” ?».
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