I novant’anni del medico in “servizio permanente”

Ugo Rosenholz, esperto agopuntore che non conosce stop, festeggia al Sanatorio Nessun paziente si stupisce dell’età. «E a me preme solo far star bene le persone»
Di Micol Brusaferro
Lasorte Trieste 14/06/16 - Sanatorio Triestino, 90 Anni Dott. Ugo Rosenholz
Lasorte Trieste 14/06/16 - Sanatorio Triestino, 90 Anni Dott. Ugo Rosenholz

È un medico agopuntore che lavora al Sanatorio Trieste, prima ancora era un chirurgo, ha una laurea in medicina e tre specializzazioni ed è in ambulatorio ogni giorno per seguire i suoi pazienti. Nel tempo libero ama leggere e studiare filosofia, tanto che ha ottenuto anche una laurea in questo settore. Niente di strano, se non fosse che Ugo Rosenholz ieri ha compiuto 90 anni. Una vita, la sua, fondata su una grande passione per il lavoro e la ricerca, che tuttora va avanti senza sosta. E sono proprio i colleghi del Sanatorio, dove è in attività dal 1974, ad averlo festeggiato con una torta e 90 candeline, che paiono fin troppe per un uomo che dimostra parecchi anni in meno e che ha l’entusiasmo di un ragazzino.

Sposato, con una figlia e due nipoti, è partito da Trieste per girare diverse città fin da giovane, in Italia e all’estero, prima di rientrare in pianta stabile nel capoluogo giuliano. Si è laureato in Medicina e chirurgia all’Università di Milano nel 1952, si è specializzato poi in Ortopedia nel 1959 sempre a Milano, in Chirurgia nel 1964 a Pavia e in Clinica chirurgica pediatrica nel 1971 a Trieste.

Negli anni ’70 ha iniziato ad approfondire la pratica e l’analisi dell’agopuntura, prima ancora ha lavorato all’Istituto nazionale per lo studio e la cura dei tumori di Milano e all’Ospedale civile di Como, dove ha operato sia al Pronto soccorso sia nel reparto di Ortopedia e traumatologia. Dal 1959 al 1962 si era trasferito in Svizzera, all’Ospedale distrettuale di Locarno, come aiuto chirurgo, per tornare poi a Trieste, come aiuto chirurgo pediatra al Burlo dal 1963 al 1974. È passato quindi al Sanatorio, nel 1974, dove ha ricoperto il ruolo di responsabile per la Chirurgia infantile.

Attualmente esercita l'attività di medico agopuntore come libero professionista e i pazienti che si affidano alle sue cure sono tanti. «Dopo 40 anni come chirurgo, le mie mani non erano quelle di prima, non potevo più operare - racconta - così ho deciso di dedicarmi con maggior attenzione all’agopuntura, che praticavo già da tempo. Nel 1978 avevo conseguito il diploma di agopuntore alla Scuola medica italiana di Torino e ho proseguito su questa strada, che inizialmente mi era stata consigliata da un collega in Svizzera. La medicina cinese ha un grande fascino, oltre a produrre risultati concreti, e mi ha portato anche ad approfondirne la storia. Credo molto nei benefici che dona alle persone, alla salute e al benessere, e per questo continuo ogni giorno il mio lavoro con grande convinzione».

Nessuno dei pazienti si stupisce dell’età del medico, anzi, molti non se ne accorgono. A Rosenholz comunque i complimenti non interessano. «Il mio obiettivo è far star bene le persone - precisa - non mi aspetto nessuna lusinga particolare da parte della gente sulla mia età, solo ringraziamenti perché magari sono riuscito a farli star bene grazie alle mie competenze».

Al Sanatorio ieri è stata allestita una festa privata, per celebrare l’ambito traguardo, un momento voluto dalla dirigenza e dal personale, che guarda con ammirazione e affetto ad uomo speciale. «È un medico e una persona eccezionale, instancabile - commentano i colleghi -ha una carica incredibile. Ogni tanto arriva in leggero ritardo - scherzano - ma soltanto perché nella sua vita ha molti interessi». Rosenholz infatti inizia la giornata con la lettura dei giornali, prima di recarsi nell’ambulatorio di via Rossetti, e nel tempo libero continua a coltivare un grande amore, quello per la filosofia, che l’ha portato nel 1986, nonostante gli impegni da medico, a conseguire la laurea anche in questa materia, all’ateneo triestino.

«La filosofia mi ha sempre accompagnato e aiutato nella mia vita - sottolinea - e continuo ancora a studiarla. In questo periodo, ad esempio, mi sto dedicano all’esistenzialismo. Qual è il segreto per arrivare a 90 anni così? Proprio questo, tenere allenato il cervello, studiando, leggendo, restando informati».

Conclusi i festeggiamenti si torna al lavoro quotidiano. Fermarsi e lasciare la professione? «Assolutamente no. Finchè il cervello funziona e sono in salute voglio continuare».

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