I Negramaro infiammano piazza Grande

PALMANOVA. «Palmanova è una città assurda, bellissima, quasi esoterica: deve immediatamente diventare Patrimonio dell’Unesco». Come se non fossero già bastate le oltre due ore di musica - trascinante,...
Di Elisa Lenarduzzi

PALMANOVA. «Palmanova è una città assurda, bellissima, quasi esoterica: deve immediatamente diventare Patrimonio dell’Unesco». Come se non fossero già bastate le oltre due ore di musica - trascinante, intensa, in molti tratti emozionante - a infiammare i 4mila che martedì sera sono accorsi da tutta la regione in piazza Grande per applaudire il “Un amore così grande Tour” dei Negramaro, Giuliano Sangiorgi, voce e leader del gruppo salentino, strappa un ulteriore applauso al pubblico facendosi portavoce della candidatura della città stellata a diventare “patrimonio dell’umanità”.

Sono continui i richiami che il leader della band fa alla bellezza della città e dell’Italia in generale, paese che i Negramaro stanno attraversando in lungo e in largo in tour, calcando grandi palcoscenici come l’Arena di Verona ma anche piazze magari meno conosciute, come quella friulana, ma non per questo meno suggestive e calorose.

Così come caloroso è stato il pubblico friulano (ma tanti spettatori sono arrivati anche da Trieste e l’Isontino, ndr), che non ha smesso per un attimo di battere le mani a tempo e accompagnare, brano dopo brano, la splendida voce di Sangiorgi.

La band salentina non si è fatta aspettare e alle 21.30 puntuale è salita sul palco scaldando l’atmosfera con “Ti è mai successo” e “La giostra”, per poi far esplodere la piazza con successi come “Nuvole e lenzuola”, “Meraviglioso”, “L’immenso”.

Da brividi l’interpretazione piano e voce di “Ogni mio istante”, poesia pura “Tre minuti” in versione acustica”. In oltre due ore di concerto i Negramaro hanno regalato al pubblico successi come “Mentre tutto scorre”, “Parlami d’amore”, “Solo per te”, “Estate”, “Via le mani dagli occhi” fino all’ultima hit “Una more così grande”, inno della sfortunata Nazionale agli ultimi Mondiali di calcio.

Prima di salutare, alle 23.40, i quattromila di piazza Grande, la band (composta da Giuliano Sangiorgi, Emanuele Spedicato, Ermanno Carlà, Danilo Tasco, Andrea Mariano e Andrea De Rocco) ha trasformato «questa stella di piazza in una dance floor» con una versione tecno-dance di “Una storia semplice”.

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