I monti dell’Alto Friuli bruciano ancora, bufera sulla Regione

Sotto accusa la gestione dell’emergenza. Meteo favorevole, il fronte del fuoco si ferma

Le condizioni meteo delle ultime ore hanno dato un grosso aiuto ai vigili del fuoco e ai volontari della Protezione civile impegnati da settimane nel tentatito di domare l’incendio scoppiato il 14 luglio scorso sul monte Jovet, nell’Alto Friuli. La situazione Sui piani sull’altipiano del Montasio è più tranquilla: il fronte del fuoco si è fermato e il fumo che stagnava nella valle si è disperso. Tuttavia il personale impegnato a fronteggiare l'emergenza non abbassa la guardia, ci sono ancora squadre a terra che lavorano per bonificare le frazioni di Patocco e Cjout Cali.

Ma mentre migliora la situazione in montagna, in città divampa la polemica politica. La gestione dell’emergenza incendi da parte della giunta Serracchiani è finita nel mirino di Pdl e M5S. ««Mi chiedo, di fronte alla gravissima situazione generata dall'incendio che sta interessando da settimane l'area della Val Raccolana, per quale motivo non è stato chiesto fin da subito da parte della Regione un supporto alla Protezione Civile nazionale con altri Canadair - afferma in una nota la parlamentare Sandra Savino -. Questo in virtù della presenza settimanale in sede romana della Presidente Serracchiani, la quale avrebbe potuto sensibilizzare adeguatamente il capo della Protezione Civile Franco Gabrielli sul disastro ambientale che ha distrutto fino adesso oltre mille ettari di bosco. Fatto salvo infatti - prosegue la nota - l'impegno di tutti coloro che sono sul campo a cercare di circoscrivere le fiamme, appare evidente che un impiego maggiore di mezzi, come quelli aerei, avrebbe consentito con ogni probabilità di limitare i danni e i pericoli che stanno interessando un'area importante dell'alto Friuli», conclude.

Attacchi a cui replica Debora Serracchiani. ««Non ci sono stati indugi né riserve - dice Serracchiani, che oggi alle 9.30 eseguirà un nuovo sopralluogo nell’area interessate dalle fiamme - ma un insieme di fattori rende questa situazione particolarmente difficile» (terreno impervio, tipo di vegetazione, meteo, pluralità di focolai). «Uomini e mezzi, inclusi quelli chiesti alla Protezione civile nazionale, sono stati subito messi a disposizione senza risparmio: hanno operato fino a 4 Canadair e 4 elicotteri di cui 1 Sykorsky. Oggi 2 Canadair e 3 elicotteri di cui 1 Sykorsky. Sono state al lavoro fino a 300 persone (volontari Protezione civile Fvg,Forestali, Vigili Fuoco) che a rischio della vita ha impedito alle fiamme di raggiungere le case e intaccare le infrastrutture energetiche». Serracchiani ha ringraziato «nuovamente la Carinzia per il personale e i mezzi che ha inviato spontaneamente e con spirito fraterno»

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