I mille volti delle stazioni dei treni VIDEO

TRIESTE Rappresentare la stazione ferroviaria come luogo d’incontro, dove ogni giorno transitano migliaia di persone con storie di ogni tipo alle spalle. È l’obiettivo di TerminiTV, un canale online dedicato alla più grande stazione di Roma e all'area circostante. Questo spazio geografico, che potrebbe essere configurato come un “non luogo” per la transitorietà della sua stessa natura, viene raccontato attraverso le storie di coloro che vivono, orbitano o semplicemente passano nella zona di Termini.
Per alcuni giorni, però, il set di questi incontri è stata la stazione di Trieste Centrale. «Concetto perno del progetto è quello di migrazione - racconta Francesco Conte, giovane giornalista, appassionato del mondo ferroviario e “patron“ di questo nuovo metodo di comunicazione - come fenomeno che accomuna tutti gli esseri umani e viene ben rappresentato dall'immagine di una stazione in cui si parte o si arriva, ma che a volte diventa anche una casa temporanea per coloro che vi giungono alla fine di un lungo viaggio. Per questo motivi TerminiTV si apre anche alle storie che provengono da altre stazioni, italiane e non».
A Trieste Conte ha visitato anche la stazione di Campo Marzio, non più a servizio dei passeggeri e ora trasformata in un Museo Ferroviario, per approdare poi in piazza della Libertà. Ma chi ha incontrato ed intervistato il giovane giornalista e videomaker a Trieste? «Nella vostra città - prosegue Conte - ho incontrato un’armena che lavora al Sincrotrone, un indiano e una francese di origine italiana diretti a Lubiana, una ragazza bielorussa residente a Verona nonchè un milanese trapiantato in città. Inoltre ho conosciuto una triestina che mi ha permesso di scoprire il Porto Vecchio in tutto il suo splendore».
Attualmente i video online sono esattamente settantasette, ma altrettanti restano ancora da montare. «La nostra è una scuola di “street journalism” - prosegue il giovane giornalista - composta da un gruppo di 6 - 7 persone, di cui due sono giornalisti. Personalmente giro l’Italia, ma ho sostato anche in alcune stazioni all’estero per incontrare la gente».
La stazione rappresenta una sorta di piazza, uno spazio pubblico che viene poco a poco privatizzato sempre di più. A Roma Termini ogni giorno transita circa mezzo milione di persone, ma molti di loro passano troppo in fretta per poter notare i piccoli cambiamenti che invece chi sosta può osservare con attenzione, cogliendo la direzione verso cui la nostra società sta andando. Parliamo ad esempio della progressiva “aeroportizzazione” delle stazioni, Termini in testa, dove da poche settimane si accede ai binari solo con il biglietto del treno. L’esplorazione dell’area della stazione, intesa come contenitore delle più svariate realtà sociali, diventa uno strumento utile alla rappresentazione di una “realtà esemplare”, globalizzata. La sua natura di zona di transito la rende, infatti, un luogo d'osservazione, d'incontro e interazione.
TerminiTv non parla però esclusivamente di migrazione e di immigrati, ma più in generale di viaggio, quello quotidiano dei pendolari ma anche di un percorso per raggiungere un amore, una solitaria avventura o un viaggio nel tempo ricordando una Roma che non c’è più.
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