I migranti di queste terre fra dopoguerra e futuro
Dall’esodo forzato degli anni Cinquanta alla mobilità professionale del Duemila. La mostra dei Giuliani nel mondo con la collaborazione del Piccolo e del Comune

di Micol Brusaferro
Dopo sette anni torna domani a Trieste la mostra documentaria sui “Giuliani nel mondo”, ospitata a Palazzo Costanzi in un’edizione conclusiva con nuovi elementi, in collaborazione con il Piccolo che anche con questa iniziativa festeggia i 130 anni dalla propria fondazione. Al titolo del 2004 - “Con le nostre radici nel nuovo Millennio” - si aggiunge la dicitura “Dalla grande emigrazione alla mobilità professionale internazionale”, perché stavolta l'esposizione vuole valorizzare anche le storie di chi, lasciando la città natale, ha spesso raggiunto il successo. «La mostra iniziale era focalizzata sulla memoria delle persone che abbandonarono Trieste in periodi difficili. I tempi però sono cambiati – spiega Dario Rinaldi, presidente onorario dei Giuliani nel mondo - ora dobbiamo guardare al presente, alla gente che si è affermata e si sta affermando in altri Paesi. Il ricordo del passato è importante e doveroso, ma è fondamentale guardare al futuro. Anche per questo abbiamo deciso di inserire nell’esposizione le testimonianze del Piccolo, in particolare di quei giovani che stanno raccogliendo consensi un po' ovunque».
In una cinquantina di pannelli vengono proposti testi, fotografie, documenti, testimonianze dei protagonisti e la riproduzione degli articoli del Piccolo, le vicende storiche e l’attuale realtà dell’emigrazione giuliano-dalmata. Sei i percorsi della mostra: “Fatti e antefatti” ricostruisce momenti e cause dell’emigrazione dalla Venezia Giulia e dell’esodo dal’Istria. “Il distacco” rende istanti e sentimenti della gente in partenza. “Il Piccolo” ripropone le cronache che hanno accompagnato le fasi dell’esodo e dell’emigrazione. A seguire “Ricominciare”, sul primo impatto e l’adattamento dei giuliani nelle nuove terre; “Protagonisti nel mondo” segue le affermazioni dei migranti; e infine “Ovunque verso il futuro” evidenzia il filo rosso tra le terre d’origine e l’attività delle Comunità e delle Associazioni giuliane. Due pannelli in particolare sono dedicati proprio alle storie dei “triestini all'estero” pubblicate dal quotidiano.
La mostra, promossa fin dal 2004 con il supporto della Regione, nella sua prima edizione organizzata a Trieste, in occasione del 50° anniversario dell’inizio del grande flusso migratorio, aveva registrato complessivamente seimila visitatori. Da allora è stata presentata in tutte le principali città del mondo in cui sono presenti comunità di giuliani, istriani, fiumani e dalmati, e a vederla sono state complessivamente finora circa trentamila persone. In sette anni l’esposizione itinerante ha fatto tappa in Australia, in America Latina, in Sud Africa, nel Nord America, e in vari Paesi europei. «Ovunque la mostra ha subìto aggiornamenti e metamorfosi – aggiunge Rinaldi - e si propone ora con una consapevolezza e un messaggio in parte nuovo, grazie alle riflessioni maturate e diffuse lo scorso settembre durante le manifestazioni celebrative del 40° di fondazione dei Giuliani nel Mondo, delle quali costituisce la conclusione ideale e l’impegno programmatico per il futuro. Il nostro auspicio è che Trieste, la regione, l’Italia intera, prestino maggiore attenzione ai tanti concittadini che, un tempo per necessità di emigrazione forzata e oggi per libera scelta di opportunità professionali, hanno conseguito affermazioni e successi».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
La mostra intitolata “Dalla grande emigrazione alla mobilità professionale” sarà inaugurata domani pomeriggio alle 18 e resterà aperta al pubblico con ingresso libero fino al 14 giugno nella sala Umberto Veruda di Palazzo Costanzi (in piazza Piccola 2) con orario feriale e festivo dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20.
Anche quest’ultima edizione della rassegna, così come le precedenti, è stata curata dal presidente onorario dell’associazione, Dario Rinaldi - il presidente del sodalizio è Dario Locchi - e realizzata dallo Studio “Primalinea” di Pordenone, con la collaborazione dell’archivio storico de “Il Piccolo”, con la collaborazione del Comune di Trieste e grazie alla disponibilità di istituzioni, musei, biblioteche ma anche di archivi pubblici e privati, di circoli giuliani e di singoli emigrati che hanno messo a disposizione il materiale in loro possesso per ricostruire e offrire alla conoscenza del pubblico di oggi le vicende passate della gente di queste terre.
di Micol Brusaferro
Dopo sette anni torna domani a Trieste la mostra documentaria sui “Giuliani nel mondo”, ospitata a Palazzo Costanzi in un’edizione conclusiva con nuovi elementi, in collaborazione con il Piccolo che anche con questa iniziativa festeggia i 130 anni dalla propria fondazione. Al titolo del 2004 - “Con le nostre radici nel nuovo Millennio” - si aggiunge la dicitura “Dalla grande emigrazione alla mobilità professionale internazionale”, perché stavolta l'esposizione vuole valorizzare anche le storie di chi, lasciando la città natale, ha spesso raggiunto il successo. «La mostra iniziale era focalizzata sulla memoria delle persone che abbandonarono Trieste in periodi difficili. I tempi però sono cambiati – spiega Dario Rinaldi, presidente onorario dei Giuliani nel mondo - ora dobbiamo guardare al presente, alla gente che si è affermata e si sta affermando in altri Paesi. Il ricordo del passato è importante e doveroso, ma è fondamentale guardare al futuro. Anche per questo abbiamo deciso di inserire nell’esposizione le testimonianze del Piccolo, in particolare di quei giovani che stanno raccogliendo consensi un po' ovunque».
In una cinquantina di pannelli vengono proposti testi, fotografie, documenti, testimonianze dei protagonisti e la riproduzione degli articoli del Piccolo, le vicende storiche e l’attuale realtà dell’emigrazione giuliano-dalmata. Sei i percorsi della mostra: “Fatti e antefatti” ricostruisce momenti e cause dell’emigrazione dalla Venezia Giulia e dell’esodo dal’Istria. “Il distacco” rende istanti e sentimenti della gente in partenza. “Il Piccolo” ripropone le cronache che hanno accompagnato le fasi dell’esodo e dell’emigrazione. A seguire “Ricominciare”, sul primo impatto e l’adattamento dei giuliani nelle nuove terre; “Protagonisti nel mondo” segue le affermazioni dei migranti; e infine “Ovunque verso il futuro” evidenzia il filo rosso tra le terre d’origine e l’attività delle Comunità e delle Associazioni giuliane. Due pannelli in particolare sono dedicati proprio alle storie dei “triestini all'estero” pubblicate dal quotidiano.
La mostra, promossa fin dal 2004 con il supporto della Regione, nella sua prima edizione organizzata a Trieste, in occasione del 50° anniversario dell’inizio del grande flusso migratorio, aveva registrato complessivamente seimila visitatori. Da allora è stata presentata in tutte le principali città del mondo in cui sono presenti comunità di giuliani, istriani, fiumani e dalmati, e a vederla sono state complessivamente finora circa trentamila persone. In sette anni l’esposizione itinerante ha fatto tappa in Australia, in America Latina, in Sud Africa, nel Nord America, e in vari Paesi europei. «Ovunque la mostra ha subìto aggiornamenti e metamorfosi – aggiunge Rinaldi - e si propone ora con una consapevolezza e un messaggio in parte nuovo, grazie alle riflessioni maturate e diffuse lo scorso settembre durante le manifestazioni celebrative del 40° di fondazione dei Giuliani nel Mondo, delle quali costituisce la conclusione ideale e l’impegno programmatico per il futuro. Il nostro auspicio è che Trieste, la regione, l’Italia intera, prestino maggiore attenzione ai tanti concittadini che, un tempo per necessità di emigrazione forzata e oggi per libera scelta di opportunità professionali, hanno conseguito affermazioni e successi».
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La mostra intitolata “Dalla grande emigrazione alla mobilità professionale” sarà inaugurata domani pomeriggio alle 18 e resterà aperta al pubblico con ingresso libero fino al 14 giugno nella sala Umberto Veruda di Palazzo Costanzi (in piazza Piccola 2) con orario feriale e festivo dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20.
Anche quest’ultima edizione della rassegna, così come le precedenti, è stata curata dal presidente onorario dell’associazione, Dario Rinaldi - il presidente del sodalizio è Dario Locchi - e realizzata dallo Studio “Primalinea” di Pordenone, con la collaborazione dell’archivio storico de “Il Piccolo”, con la collaborazione del Comune di Trieste e grazie alla disponibilità di istituzioni, musei, biblioteche ma anche di archivi pubblici e privati, di circoli giuliani e di singoli emigrati che hanno messo a disposizione il materiale in loro possesso per ricostruire e offrire alla conoscenza del pubblico di oggi le vicende passate della gente di queste terre.
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