I medici: giù le mani da Anatomia e Analisi
PALMANOVA
I rappresentanti dei sindacati medici l’hanno definita «cronaca di una morte annunciata, dopo lenta agonia» la situazione dell’ospedale di Palmanova, dopo i paventati ulteriori tagli ai servizi. «Se si vuole chiudere l‘ospedale di Palmanova o ridurlo a Pronto soccorso + Lungodegenza ditelo chiaramente e... si salvi chi può!». Insorgono ancora i sindacati dei medici al previsto ridimensionamento dell’ospedale di Palmanova e si oppongono decisamente al trasferimento dei servizi in Area Vasta. Le organizzazioni sindacali Anaao rappresentata da Giancarlo Corrente e Sindacato medici italiani Fvm di cui è portavoce Roberto Cesanelli, affermano di non poter far finta di non vedere e invitano l’Amministrazione regionale e le Amministrazioni locali a por freno alle previste chiusure, non motivate peraltro da alcun risparmio economico né supportate da condivisi studi di fattibilità. Cesanelli e Corrente ricordano che nei primi Anni Novanta l’ospedale di Palmanova contava circa 300 posti letto ed era il quinto ospedale della Regione proprio per potenzialità nell’ospitare degenti. Le politiche regionali hanno portato nel tempo a una marcata riduzione dei posti letto, attualmente 210, dei reparti e delle funzioni. «Sono stati chiusi dal 1992, in ordine - ricordano i due medici - Dermatologia, Medicina nucleare, Stomatologia il Centro trasfusionale, al cui posto esiste un centro di raccolta sangue, ma dove il sangue da trasfondere, in certi giorni e in certi orari, deve arrivare da Udine». «Ora - sottolineato Corrente e Cesanelli - lontano dalle esigenze dei cittadini, che tra l’altro pagano la sanità pubblica, ci si appresta a chiudere anche Anatomia patologia e il Laboratorio di analisi». I due sindacalisti puntualizzano inoltre che Ostetricia e di Anestesia sono già di fatto spostate a Latisana. «Si ridimensiona la Dialisi, eliminandone l’autonomia con inserimento in un reparto di Area Vasta, il Dipartimento chirurgico viene unificato con quello di Latisana, le direzioni di Ginecologia, Ostetricia e Anestesia sono pure già di fatto spostate a Latisana. Ma se Palmanova piange, Latisana non ride - sostengono -. Infatti anche l’altro ospedale della Bassa friulana non è rimasto indenne dai tagli. Lo scorso anno è stato chiuso il laboratorio e quest’anno sarà chiusa l’Anatomia patologica, reparto in comune a Palmanova. Inoltre il primario del servizio di Otorino laringoiatria non risiederà più stabilmente a Latisana ma dovrà dividere il suo tempo al 50% con Tolmezzo». I due medici osservano «che la popolazione invecchia e la benzina costa. Eppure si vuole inviare sempre più gente a Udine in un ospedale già intasato e dove soltanto la ricerca di un parcheggio è già un problema». «Depotenziare gli ospedali di rete - aggiungono - significa di fatto ridurre pesantemente l’assistenza soprattutto a persone delle cosiddette fasce deboli. Non comprendiamo poi come in un’Azienda sanitaria qual è la n. 5 che chiude un bilancio 2011 con un attivo di 1,7 milioni si avverta la necessità di questi tagli nonostante il buon livello della qualità dell’assistenza».
Alfredo Moretti
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