I massoni triestini si schierano con Raffi Volli: scelta europea

I massoni di Trieste guardano all’Est e all’Europa. È questo il dato che emerge dai risultati delle elezioni del Maestro venerabile che si sono svolte nel tempio di corso Saba. In città ha prevalso decisamente la lista di Gustavo Raffi, candidato per la terza volta: tra i «muratori» triestini ha sfiorato il 60 per cento dei consensi
I massoni di Trieste guardano all’Est e all’Europa. È questo il dato che emerge dai risultati delle elezioni del Maestro venerabile che si sono svolte nel tempio di corso Saba. In città ha prevalso decisamente la lista di Gustavo Raffi, candidato per la terza volta, l’avvocato di Rimini al vertice dall’ormai lontano 1999 già appellato Papa-Re: tra i «muratori» triestini ha sfiorato il sessanta per cento dei consensi. «È il riconoscimento di una politica trasparente e tollerante adottata in tutti questi anni», commenta con una certa soddisfazione il professor Enzio Volli, 86 anni, il più anziano «fratello» a Trieste nominato un paio di anni fa Gran maestro onorario dallo stesso Raffi.


E intanto il 28 marzo a Lubiana è in programma una sorta di vertice dell’Alpe Adria della massoneria. Vi parteciperanno «muratori» sloveni, croati, austriaci e del Friuli Venezia Giulia. «Il risultato che ha premiato Raffi nel nostro territorio - continua Volli - indica proprio la correttezza della linea di apertura verso Slovenia, Croazia, Austria e Germania, elementi questi che sono insiti nella storia della massoneria triestina. La nostra città è la porta dell’Est e il ruolo della massoneria è di apertura, perché questa rappresenta lo sviluppo e il futuro».


Tornando alle votazioni, le altre tre liste capeggiate da Natale Mario Di Luca, Giorgio Losano e Antonio Catanese hanno rispettivamente ottenuto a Trieste percentuali che si aggirano attorno al 15, 16 e 9,5 dei consensi. In totale hanno votato 67 «muratori» su 108 aventi diritto, appartenenti alle sei logge cittadine: Alpi Giulie, Oberdan, Nazario Sauro, Garibaldi, Italia e Ars Regina.


Trieste è sempre stata strategica nella politica di Raffi. «La più bella esperienza di questi dieci anni da Gran Maestro - ha raccontato in occasione di un incontro con i fratelli nella sala di corso Saba pochi giorni prima delle elezioni - l’ho fatta recentemente nel piccolo Tempio massonico di Sarajevo con il Gran maestro bosniaco di origini musulmane in una riunione congiunta anche con fratelli serbi e croati. Analogamente Trieste è per noi anche un crocevia massonico di varie realtà: qui ci riuniamo anche con fratelli sloveni e austriaci». Nel luglio 1999, Raffi si era presentato alle logge locali e facendosi fotografare in piazza Unità in jeans, occhiali Ray-Ban e senza cravatta.


Per concludere musicalmente le celebrazioni massoniche del settembre di quell’anno, anziché al «solito» Mozart aveva pensato a Vasco Rossi. Poi in qualche modo lo avevano costretto a «ripiegare» su Paolo Conte. Da Gran Maestro la sua prima decisione era stata quella di annullare il Piano massonico di accoglienza per i pellegrini del Giubileo già preparato dal suo predecessore, Virgilio Gaito. Secondo lui la massoneria non è mai abbastanza anticlericale.


La Massoneria a Trieste. Ecco tutti i vostri interventi
Argomenti:massoneria

Riproduzione riservata © Il Piccolo