I marina croati si riempiono: si va verso un’estate da record

Crescono le richieste per imbarcazioni di grandi dimensioni. A Rovigno arrivano le liste d’attesa. L’Aci fa lievitare le tariffe per catamarani e trimarani
Andrea Marsanich

FIUMEÈ il settore che per primo in Croazia è tornato a decollare dopo la pandemia. E così per questa stagione il turismo nautico prevede risultati migliori rispetto al 2021 (e ovviamente al 2020) ma anche rispetto al 2019, l'anno dei record per il comparto nel Paese. Se la stagione per alberghi e campeggi scatta dopo il 15 giugno, in diversi marina è invece già partita con il botto. Nel porticciolo dell’Aci (la società statale che gestisce decine di marina) a Pola non c'è un ormeggio libero, come conferma il direttore Aleksandar Šuran, precisando come «riceviamo richieste per imbarcazioni di dimensioni sempre maggiori. In precedenza si trattava soprattutto di scafi lunghi 15-16 metri in media; ora arrivano richieste per imbarcazioni lunghe 25 metri o più».

Che i marina croati attirino sempre più scafi di grandi dimensioni lo conferma anche il modernissimo marina dell’Aci a Rovigno, che dopo la ristrutturazione di tre anni fa è ora inserito nella categoria 5 ancore. «Il nostro impianto fa da magnete anche ad armatori che prima preferivano recarsi in altri Paesi mediterranei – riferisce il direttore Goran Bilić – per l'ormeggio annuale non abbiamo neanche un posto libero e c'è un crescente interesse anche per le prenotazioni relative agli altri tipi di ormeggio, cosicché abbiamo dovuto iniziare a stilare le liste d'attesa».

Il turismo nautico in Croazia (il Paese offre 56 marina, 16mila ormeggi in mare e 8500 a secco, più 30 mila ormeggi in altri scali) potrebbe generare insomma risultati migliori di quelli totalizzati nel 2019. Ne è convinto Sean Lisjak, presidente dell'Assomarina nazionale: «L'anno scorso i marina hanno registrato entrate per 126 milioni di euro, circa il 3% in più rispetto all’anno 2019. A meno di drammatici imprevisti, tutto lascia supporre che la stagione 2022 sarà quella dei record. I primi ospiti nelle acque croate sono arrivati a marzo, nel weekend pasquale di aprile c'è stata una forte accelerasione e da allora non si sono avuti cali. La mia associazione non commenta eventuali aumenti dei costi, ma da quanto ne sappia - chiude Lisjak - la gran parte dei marina ha deciso saggiamente di praticare i prezzi del 2021».

Ci sono però delle eccezioni e riguardano ad esempio i costi praticati dall'Aci per catamarani e trimarani, con una tariffa maggiorata su base annua a partire da aprile. Si va da un minimo del 25% negli impianti di Umago e Cherso a un massimo del 100% a Rovigno, Vodizze, Trau', Spalato, Curzola, Ragusa, Scardona, Milna, Verbosa, Spalmadori e Gessera.

Intanto si sono conclusi i lavori di ristrutturazione in uno dei porticcioli più popolari lungo le coste orientali dell'Adriatico, quello di Ragusa (Dubrovnik). Hanno comportato un investimento di quasi 5 milioni di euro, grazie ai quali è stata approntata una nuova banchina capace di accogliere natanti lunghi 20 e più metri. Inoltre è stata migliorata l'infrastruttura idrica, elettrica e fognaria e l'illuminazione pubblica. Per quanto riguarda invece il maggior investimento croato nel comparto del turismo nautico, il marina di porto Baross a Fiume (49 milioni di euro e 230 posti barca), realizzato dalla società tedesca Lürssen con Aci, la parte marittima sarà in funzione nel 2024 e l’intera infrastruttura l'anno successivo.

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