I manifesti “dimezzati” delle europee in Fvg
TRIESTE. Dove sono finiti i manifesti elettorali, non quelli di partito ma quelli istituzionali del governo? Le elezioni europee sono a un passo eppure di cartelloni in giro se ne vedono ancora pochi. Spending review? Più precisamente tempi accorciati rispetto al solito. I manifesti sono spuntati solo sabato scorso, a una settimana dall’appuntamento con le europee.
Le nuove regole
Dalle Prefetture è partita già ad aprile una circolare indirizzata ai sindaci, ai segretari comunali e ai presidenti delle commissioni elettorali circondariali delle quatto province del Fvg. Siamo infatti in presenza di una variazione normativa contenuta nel decreto legislativo 11 del 13 febbraio di quest’anno. Il tema è quello dei “manifesti recanti le candidature e colori delle schede di votazione per l’elezione dei membri del parlamento europeo spettanti all’Italia”. All’ultimo comma dell’articolo 2 si precisa che quei manifesti andranno pubblicati nell’albo pretorio online e affissi in altri luoghi pubblici di ogni comune non più il quindicesimo giorno antecedente la data delle elezioni ma l’ottavo, vale a dire entro e non oltre sabato 17 maggio. I manifesti, informano gli stessi uffici territoriali del governo, sono predisposti su carta bianca in conformità al facsimile in rete. Il colore delle schede di voto e delle etichette autoadesive? Per la circoscrizione del Nordest è stato scelto il marrone pantone.
Affluenza in calo
Di fatto dunque, rispetto al passato, viene a mancare una settimana di pubblicità elettorale. Un fattore, probabilmente, di ulteriore riduzione dell’affluenza, già prevista in forte calo in tutto il Paese e pure in regione. Secondo le stime delle società di sondaggi, la percentuale delle europee 2009, il 65% degli aventi diritto, resterà decisamente lontana. Si potrebbe scendere di 6-7 punti, ma qualcuno non esclude che si arrivi fino a quota 55%, e forse meno. In quel caso, posto che cinque anni fa andarono al voto per il rinnovo dell’europarlamento 680mila persone - con affluenze molto simili nelle province di Udine (67%), Gorizia (67%) e Pordenone (66,9%) e più bassa a Trieste (55,7%) -, il rischio è di vedere dispersi 100mila voti. Con danni più probabili, sempre secondo i sondaggisti, per il centrodestra, Forza in Italia in particolare. Prima della scissione, con l’insegna del Pdl, i berlusconiani vinsero la corsa europea in Friuli Venezia Giulia con 207.443 preferenze (31,8%), seguiti dal Partito democratico (166.722 voti, 25,6%) e dalla Lega Nord (113.695, un 17,5% clamoroso pensando al crollo degli anni successivi).
Le amministrative
Chissà che non possano essere un effetto trascinatore le elezioni amministrative. Su quelle, almeno su quelle, la pubblicità elettorale è già partita. I Comuni che vanno al rinnovo del consiglio, sempre il 25 maggio, sono 131: 92 nella provincia di Udine, 14 in quella di Gorizia, 22 a Pordenone e 3 a Trieste, con i piccoli enti locali di Monrupino, San Dorligo della Valle e Sgonico. In provincia di Pordenone ci sono gli unici due Comuni della regione con più di 15mila abitanti, e quindi con la possibilità di un ballottaggio: Sacile e Porcia.
Le altre disposizioni
Quella sui manifesti elettorali non è peraltro l’unica disposizione delle Prefetture. Sindaci e segretari comunali dovranno accertare l’esistenza e il buono stato delle urne, delle cabine e di tutto il materiale occorrente per l’arredamento delle sezioni elettorali. Nel dettaglio, le cabine da allestire in ogni seggio dovranno essere quattro, una delle quali da destinare ai portatori di handicap. Secondo direttive europee, si precisa inoltre che sulle urne andranno applicate etichette autoadesive (fornite dall’istituto poligrafico e zecca dello Stato) riferite alla consultazione del Parlamento europeo dello stesso colore della scheda. Alle raccomandazioni sugli orari di apertura per il rilascio delle tessere elettorali, le Prefetture aggiungono un paragrafo anche sulla nomina degli scrutatori e sul voto domiciliare per gli elettori colpiti da infermità. I Comuni, infine, potranno pure organizzare servizi speciali di trasporto al fine di facilitare l’affluenza alle urne.
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