I lipizzani all’Unesco. Ma con l’Austria

Proposta invano una candidatura comune alla Slovenia, è Vienna ora a chiedere il riconoscimento della Scuola di equitazione. Il governo di Lubiana tenta ora di collegarsi all’iniziativa austriaca e sta lavorando per portare la questione a livello internazionale
Uno splendido esemplare di lipizziano fotografato in Slovenia
Uno splendido esemplare di lipizziano fotografato in Slovenia

TRIESTE. L’Austria sta per scippare la “doc” dei lipizzani alla Slovenia. Vienna, infatti, ha avviato le procedure presso l’Unesco per il riconoscimento della Scuola di equitazione spagnola, l’allevamento di Piber e il centro istruzione di Heldenberg, entrambi questi ultimi in Stiria, quale patrimonio dell’umanità. Gli “ispettori” dell’Unesco hanno già visitato tutti e tre i siti sopra indicati e si pensa che già entro l’anno ci potrebbe essere la proclamazione ufficiale.

E la Slovenia? Ora si è svegliata di soprassalto da un sonno che dura oramai da più di vent’anni, nel corso dei quali i vari governi che si sono succeduti si sono unicamente interessati alla gestione delle scuderie di Lipizza (attive da 435 anni) e soprattutto dei problemi economici della affiliata Lipica Turizem che gestisce gli alberghi e il golf. E non concludendo niente neppure in questo settore. E così, mentre Lipizza langue nelle more di un vero, serio e concreto progetto di rilancio, Vienna non ha perso tempo e ora sta per iscrivere la sua prestigiosa Scuola di equitazione spagnola, la sua scuderia di Piber e il capo di allenamento di Heldenberg nel prestigioso registro dell’Unesco quale patrimonio dell’umanità.

Il ministero dell’Agricoltura e delle foreste della Slovenia ha dichiarato al Delo di Lubiana che i rappresentanti del ministero dell’Agricoltura, di quello della Cultura, assieme alle Scuderie di Lipizza stanno lavorando per portare la questione a livello bilaterale con l’Austria e anche a livello internazionale. La Slovenia chiederà informazioni più dettagliate all’Austria. Lubiana predisporrà, inoltre, tutta la documentazione necessaria per cercare di collegarsi all’iniziativa di Vienna e si dice pronta a qualsiasi altra azione necessaria per la tutela dei lipizzani.

Il facente funzioni di direttore delle Scuderie di Lipizza, Boštjan Bizjak, sempre al quotidiano Delo, conferma che lo sprint finale in atto in Austria per i “suoi” lipizzani da iscrivere all’Unesco è il risultato di vent’anni in cui la Slovenia si è persa solamente nei meandri della cattiva gestione di Lipica Turizem e del campo di golf tralasciando la cosa più importante del sito, ossia i cavalli. Intanto l’Austria sostiene davanti all’Unesco che le scuderie di Piber sono le eredi delle scuderie imperiali di Lipizza in quanto detiene anche i registri delle nascite e quindi della razza, nonché il registro centrale della razza lipizzana. «Ma questo non è vero - spiega invece Bizjak - i registri delle nascite vengono gestiti da ciascuna nazione per conto proprio. Il registro centrale della razza, invece, è stato istituito a Lipizza che poi lo ha trasferito agli organismi della Lega internazionale delle scuderie dei lipizzani (Lif) e per questo motivo la stessa Lega chiederà una precisazione alle autorità austriache in materia».

Lipizza abbandonata anche dal governo
Una carrozza trainata da cavalli lipizzani

Alla protesta slovena si sono affiancate fin qui anche le scuderie (sempre di lipizzani) di Ðakovo e Lipik in Croazia e la scuderia di Topolcianky in Slovacchia. Nessun segnale giunge dall’ungherese Szilvasvard mentre l’italiana di Monterotondo si è già schierata con l’Austria. Ma l’affare è ancor più condizionato dal fatto che gli austriaci non hanno messo in moto la macchina Unesco in gran segreto, anzi. Già nel 2013 Vienna aveva invitato le Scuderie di Lipizza e le altre presenti negli altri Paesi in cui si alleva il lipizzano a sottoscrivere un documento comune per la richiesta del riconoscimento all’Unesco del lipizzano quale patrimonio dell’umanità, precisando che dell’iniziativa non facevano parte la Scuola di equitazione spagnola di Vienna e il centro addestramento di Heldenberg, ma solo la scuderia di Piber, in quanto la Scuola di equitazione spagnola sarebbe stata oggetto di un’azione separata all’Unesco. Nel 2014 il progetto è stato presentato alla Lif dal direttore delle scuderie di Piber, Max Dobretsberger che ha ufficialmente chiesto alle Scuderie di Lipizza di sottoscrivere il documento. Nel maggio di quest’anno lo stesso Dobretsberger ha incontrato il ministro dell’Agricoltura della Slovenia, Dejan Židan, illustrandogli l’iniziativa. Ma alla levantina scrollata di spalle degli sloveni gli eredi dell’impero austro-ungarico hanno proceduto con teutonico rigore. E adesso Lipizza piange.

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