I liceali di Trieste vanno a lezione dagli studenti del Mit di Boston
TRIESTE I licei Galileo Galilei e France Prešeren hanno rappresentato Trieste nel “Global Teaching Lab”, il progetto internazionale giunto alla seconda edizione che coinvolge gli studenti del prestigioso Mit, il Massachusetts Institute of Technology di Boston.
Le due scuole locali sono state selezionate e inserite in un novero di 10 istituti del Fvg, coordinati dall’Educandato statale Collegio Uccellis di Udine. Otto di questi hanno pure beneficiato di fondi assegnati dalla Regione, che di recente ha invitato gli studenti coinvolti a Udine a un incontro con i dirigenti scolastici e con l’assessore all’Istruzione della giunta Fedriga Alessia Rosolen.
Ma in che cosa consiste il “Global Teaching Lab”? Si tratta di un programma che mette in contatto diverse scuole del mondo e il Massachusetts Institute of Technology di Boston e che viene attivato nell’ambito del programma Misti (Mit Science and Technology Teaching Initiatives) finalizzato allo sviluppo di una specifica didattica laboratoriale fondata sui principi della metodologia Technology Enabled Active Learning, praticata proprio al Mit e applicata allo studio delle discipline dell’area Steam (Science, Technology, Engineering, Arts and Mathematics).
Gli studenti del prestigioso istituto universitario americano, selezionati e formati in modo mirato, hanno in pratica coadiuvato i docenti dei licei inseriti nel progetto, nel corso di questo mese di gennaio, nell’allestimento di specifici laboratori interattivi volti a proporre un’ampia varietà di tecniche e di soluzioni organizzative e didattiche. Due in particolare sono le studentesse statunitensi - Charlotte Wickert e Amanda Li - che sono state assegnate fino al 1 febbraio al Galilei per organizzare delle vere e proprie lezioni frontali ai circa 400 allievi delle quarte e quinte. I temi trattati? Dalle simulazioni di un dibattito parlamentare alla comunicazione in pubblico, dalle conferenze sull’intelligenza artificiale a quelle su robotica e informatica. Tutte le competenze di insegnamento e studio sono state appositamente articolate dai docenti locale e dagli studenti del Mit, in modo da formulare un programma ad hoc.
«L’esperienza – commenta Philip Tarsia, docente responsabile del progetto per il Galilei – è stata estremamente positiva. Ha sicuramente incoraggiato gli studenti a sviluppare quelle competenze necessarie al successo scolastico e allo studio successivo, e utili sia per le modalità relazionali sia perché forniscono una variabile alla prassi didattica normale. Tutto questo è stato possibile grazie alla mediazione tra pari, che ha aumentato il grado di partecipazione. È un metodo innovativo di fare scuola».
Soddisfatte della vacanza- studio anche le due ragazze ospiti al Galilei. «Sono molto grata per aver avuto l’opportunità in queste ultime tre settimane di farmi un’idea di come studino e vivano gli studenti triestini», così Charlotte Wickert: «Mi è molto piaciuto venire a scuola ogni giorno, ascoltare nuovi e diversi punti di vista e discutere di importanti questioni d’attualità. Spero che i loro orizzonti si siano ampliati quanto i miei».—
Riproduzione riservata © Il Piccolo