I grillini accendono la guerra del copyright «Fi ci copia le mozioni»

Menis: «L’importante è il risultato ma ora stanno esagerando» La scintilla è la denuncia di plagio sullo spreco alimentare
Foto Bruni Trieste 04.08.16 Consiglio Comunale-opposizione
Foto Bruni Trieste 04.08.16 Consiglio Comunale-opposizione

«Qualche anno fa uno degli slogan del M5S era “Le nostre idee sono gratis, copiateci pure”. Stavolta però Forza Italia ha proprio esagerato». Il copyright in politica non esiste e il diritto d’autore non è tutelato. Ma appare strano che una forza di maggioranza copi praticamente di sana pianta le mozione di una forza di opposizione. A denunciare il “plagio” è Paolo Menis, capogruppo ed ex candidato sindaco dei Cinque Stelle. L’ultimo caso è quello di una mozione sugli sprechi alimentari protocollata il 7 dicembre dal Movimento 5 Stelle con le firme dello stesso Menis, di Elena Danielis e di Alessandro Imbriani e discussa in commissione alla vigilia di Natale. Il 29 dicembre, due settimana dopo, viene depositata una mozione fotocopia di Forza Italia con le firme del capogruppo Piero Camber, di Alberto Polacco e di Michele Babuder. Entrambe chiedono, per esempio, di introdurre agevolazioni sulla Tari a favore delle aziende che intendono donare i prodotti in scadenza. Qualche differenza c’è: i grillini chiedono di coinvolgere le associazioni di volontariato, mentre i forzisti chiedono di aggiungere allo sconto Tari anche una riduzione del canone di concessione agli operatori dei mercati comunali. Il risultato è che ora ci sono due mozioni sullo stesso argomento.

Al di là della primogenitura e delle differenze nella scrittura, c’è il fatto che non si tratta di un episodio isolato. Le coincidenza sono ormai troppe per non pensare a un “plagio seriale”. «Qui sfioriamo il ridicolo, lavoriamo mesi con gli artisti di strada per fare modifiche condivise e ragionevoli al regolamento corrente e, quando la proposta di delibera è presentata e in corso di approvazione da parte degli uffici, l’assessore convoca gli artisti e gli dice che ora lui riscriverà un nuovo regolamento. Scriviamo una mozione per la bonifica dei giardini inquinati e in aula viene approvata una mozione fotocopia prodotta all'ultimo momento a firma altrui», denuncia Danielis: «Lavoriamo sul recupero alimentare e a stretto giro esce un’altra mozione fotocopia. Presentiamo una proposta di delibera sul baratto amministrativo e poco dopo esce una mozione. Più che la stampella della sinistra mi pare che siamo il “gobbo” della destra».

Non male per un movimento che non si schiera e non fa alleanze. Altrimenti si potrebbe introdurre il “baratto” delle mozioni, invece di parlare di “scippo” delle idee. «Ci fa piacere che alcuni consiglieri comunali del centrodestra triestino chiedano di istituire il baratto amministrativo. Potranno votare la proposta di delibera che i portavoce del M5S, Domenico Basso e Alessandro Imbriani, hanno presentato il 23 dicembre», scrive ad esempio Menis il 26 gennaio. A essere tirati in ballo in questo caso i consiglieri comunali Everest Bertoli (Forza Italia), Roberto Cason e Francesco di Paola Panteca (Lista Dipiazza). E allora? «L’importante è il risultato finale», riconosce pragmatico Menis. Alla volte basterebbe una citazione. O una condivisione come accade su Facebook. «Non credo sia corretto presentare una mozione-fotocopia dopo alcuni giorni dalla presentazione della prima - spiega il consigliere Imbriani -. Bastava condividerla o sottoscriverla visto che gli intenti sono gli stessi». “Copiare”, come a scuola, non vale.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo