I grifoni di Cherso si mettono in mostra al Centro di recupero

Si arricchisce di una esposizione permanente la struttura che si occupa di salvare e curare gli esemplari in difficoltà
Di Andrea Marsanich

CHERSO. In previsione della stagione estiva che porterà un maggiore afflusso di visitatori, il Centro recupero grifoni aperto l’anno scorso nella località chersina di Caisole (Beli in croato) si arricchisce di una mostra permamente didattico-naturalistica dedicata appunto agli avvoltoi dalla testa bianca, ormai simbolo dell'isola di Cherso. La struttura è insediata nell’edificio che un tempo ospitava la scuola dell'obbligo di Caisole, rimesso a nuovo con i mezzi messi a disposizione da Regione quarnerino-montana, istituto pubblico Priroda (Natura in italiano), municipalità di Cherso e ministero croato del Turismo. «Grazie al Centro e alla sua esposizione permanente - ha detto il governatore Zlatko Komadina - potremo far capire a bambini, giovani e adulti l'importanza dei grifoni e della biodiversità di Cherso, e contribuiremo ad arricchire l'offerta turistica di quest'isola quarnerina».

La nuova mostra permanente del Centro di recupero - di cui fa parte anche la mangiatoia allestita in zona Strganac, sempre a Cherso - si trova nel pianterreno della struttura, che al piano superiore ospita invece spazi per volontari, studenti e studiosi. Due le parti dell’esposizione, che parte presentando quella che è una specie animale tutelata in Croazia da leggi molto severe (chi ferisce o uccide un avvoltoio rischia fino a 5.500 euro di multa); la seconda parte focalizza invece i legami tra l'ambiente chersino e gli avvoltoi, così come il patrimonio naturale della Tramontana, l'area settentrionale dell'isola di Cherso.

La mostra poggia su quella che è una peculiarità dell’area: l’unica colonia di grifoni ancora presente in Croazia è infatti quella delle isole del Quarnero, e la maggior parte degli esemplari vive e nidifica proprio a Cherso. L’assessore regionale all’Ambiente Koraljka Vahtar Jurkovi„ ha sottolineato come «l’Istituto Priroda, al quale è stato affidato il centro di Caisole, è l’unico del genere nel Paese ad avere ottenuto il permesso per tenere in cattività gli animali in regime di tutela». Il sindaco di Cherso, Kristijan Jurjako, si è detto convinto che la struttura «attirerà turisti, biologi e studiosi a livello internazionale», sottolinendo come nei soli mesi di luglio e agosto 2016 «il Centro è stato visitato, e senza alcuna pubblicità, da tremila persone, molte delle quali villeggianti stranieri». Non solo mostra: Sonja Sisi„, direttrice di Priroda, ha ricordato che solo in questi ultimi mesi nel Centro sono stati curati fino a tornare in piena forma cinque avvoltoi, rimasti feriti o caduti in mare, poi rimessi in libertà.

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