I grifoni di Cherso sempre più numerosi: 52 nuovi esemplari

FIUME. Finalmente una buona notizia per i grifoni, gli avvoltoi dalla testa bianca, diventati il simbolo ufficiale dell’isola quarnerina di Cherso. Nell’operazione di marcatura svoltasi giorni fa, e condotta per la 23esima volta dall’ornitologo Goran Susi„, sono stati notificati ben 52 esemplari di giovani grifoni, che rappresenta la cifra record da quando i maestosi e caratteristici volatili vengono contrassegnati. L’azione ha riguardato i nidi di avvoltoi presenti a Cherso e nelle vicine isole di Plavnik e Veglia ed è stata attuata da un team del centro educativo per le ricerche naturalistiche Caput Insulae di Caisole (Beli), sull’isola di Cherso. L’equipe si è avvalsa della collaborazione degli esperti della Stazione ornitologica dell’Accademia croata delle Scienze e delle Arti, come pure del Club di attività subacquee del cantiere navale fiumano Tre Maggio. Quest’ultimo mette a disposizione da una decina di anni sia l’imbarcazione, sia l’equipaggio che permettono agli ornitologi di passare in rassegna i nidi di grifoni collocati a strapiombo sul mare. Dal 1990, incluso quest’anno, gli attivisti di Caput Insulae hanno marcato ben 814 avvoltoi. Va rilevato che 25 anni fa il Quarnero ospitava 60 coppie, ovvero 120 esemplari, mentre oggi sono registrate 130 coppie. Si tratta dunque di 260 grifoni, cifra che è il risultato – tra le altre cose – dell’entrata in funzione di una grande voliera a Cherso, dove gli uccelli in difficoltà vengono nutriti e possono riacquistare tranquillamente le proprie forze prima di tornare liberi. L’ospedale degli avvoltoi ha una superficie di 900 metri quadrati, è alto 12 metri ed è venuto a costare sui 100 mila euro, somma stanziata dalle autonomie locali e da numerosi sponsor. In passato si era corso il rischio di vedere sparire questa specie dall’area altoadriatica, sempre a causa dell’uomo. Molti esemplari giovani erano caduti in mare affogando perché spaventati da grida e battimani dei turisti che passavano con le loro imbarcazioni sotto i nidi. A decimare la popolazione anche l’avvelenamento di ratti e cinghiali a Cherso, con i grifoni a cibarsi delle carcasse.
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