I grandi progetti che ridisegnano la città di Trieste: protagonisti all’evento di Gabetti e Nem
Dibattito su Porto Vecchio, palazzo delle Ferrovie, ex officine Holt, studentato di via Bonomo e Villaggio del Pescatore
I volti che stanno scrivendo e scriveranno il futuro di Trieste riuniti assieme in un pomeriggio di dibattiti. Solitamente restii ai palcoscenici, nascosti dietro il nome di un progetto o un rendering digitale, investitori e architetti si ritroveranno per fare il punto sulle loro opere, confrontando priorità e linee di intervento grazie al supporto di un report realizzato apposta per l’occasione.
L’orario da segnare per martedì pomeriggio sono le 15.30, la cornice è il Savoia Excelsior Palace, in Riva del Mandracchio. “Why Trieste. Una nuova geografia per la città”, dopo il successo riscosso da un’analoga iniziativa a Padova, arriva nel capoluogo giuliano per porre l’attenzione sulle sue prospettive abitative, immobiliari e turistiche. L’evento – promosso dal nostro giornale, da Nord Est Multimedia, il gruppo che edita anche Il Piccolo, assieme a Gabetti Property Solutions – prenderà le mosse da una dettagliata analisi che proprio Gabetti ha steso sulla città di Trieste, i cui risultati verranno presi in esame in apertura di pomeriggio.
Alla presentazione del report seguirà, alle 16.30, una prima finestra di interventi che vedrà sul palco esponenti del settore pubblico e privato: il sindaco Dipiazza, la docente Ilaria Garofolo, delegata del rettore dell’Università di Trieste per l’Edilizia, Fabiana Zanchi di Generali Real Estate. Guideranno la discussione fra i tre ospiti il vicedirettore di Nord Est Multimedia con delega al Piccolo, Fabrizio Brancoli, assieme al vicedirettore con delega all’Economia Luca Piana.
Dalle parole dei rappresentanti istituzionali si scenderà quindi nel concreto, alle 17, affrontando i cinque più grandi progetti di rigenerazione urbana del territorio. Per la prima volta farà sentire la sua voce l’amministratore delegato di Costim Davide Albertini Petroni, candidato a ridisegnare in partenariato i 66 ettari di Porto Vecchio. Il quale, per la portata dell’intervento e per la vicinanza al Consiglio comunale che ha appena ratificato la fattibilità della sua proposta, catalizzerà senza dubbio l’attenzione generale. Ma è soltanto il nome più appariscente: il ventaglio di ospiti abbraccia progetti urbanistici dai connotati diversi tra loro, capaci di restituire una prospettiva realistica sul futuro di Trieste.
Il fronte edifici storici sarà coperto da Luciano Parenti, l’architetto che ha firmato il restauro dell’ex palazzo delle Ferrovie in piazza Vittorio Veneto, destinato a diventare un hotel quattro stelle da 160 stanze e una struttura residenziale da 75 appartamenti. Sempre in ambito residenziale, Francesco Fracasso e Piero Corradin illustreranno i Giardini del Borgo, il complesso che prenderà vita in via Gambini, dove un tempo sorgevano le officine Holt. Sul lato studentati, uno dei punti nevralgici dell’avvenire giuliano, ci sarà Sara Paganin di Finint Investments, che sta per inaugurare la nuova struttura di alloggi per universitari in via dei Bonomo, da 360 posti complessivi. Non da ultimo, Giansilvio Contarin e Marco Piva sveleranno i loro piani (finora sfuggiti ai grandi riflettori) per riqualificare l’area di Villaggio del Pescatore a Duino.
L’accesso all’evento di oggi è gratuito, ma per seguire i dibattiti dalla platea è necessaria una prenotazione sul sito www.eventinem.it/why-trieste.
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