I Grandi ad Ahmadinejad: risposte sul nucleare

«In tempi brevi e solo su sviluppi civili». Ribadita con forza la condanna per la repressione a Teheran
TRIESTE La «quadratura del cerchio» riesce. I ministri degli Esteri del G8, riuniti a Trieste, definiscono un documento comune, risultato di una lunga mediazione tra Paesi europei da una parte, Usa e Russia dall’altra.


IRAN. Lo scoglio era, naturalmente, l’Iran
. E così da una parte si chiede a Teheran di far cessare immediatamente le violenze. «Le autorità iraniane - spiega il ministro, Franco Frattini (presidente di turno del G8) - cerchino una soluzione pacifica», manifesta la solidarietà del G8 alle vittime ma, precisa «rispettiamo la sovranità dell’Iran. Quindi non ci saranno interferenze nelle procedure elettorali. Abbiamo degli elementi che destano proccupazione riguardo ad alcune irregolarità come un numero superiore di voti in alcune circoscrizioni rispetto agli aventi diritto al voto, ma sarà Teheran che dovrà superare lo stallo. Senza violenze, nel rispetto dei diritti umani e della libertà di espressione». D’accordo anche il ministro degli Esteri britannico David Miliband. «Spetta al popolo iraniano - afferma - scegliere il proprio governo, ma sta a questo governo poi proteggere il proprio popolo, ma i fatti di questi giorni dimostrano che non è in grado di farlo». Lo statunitense William Burns rimarca invece, senza mezzi termini, che «gli Usa nutrono seri dubbi sulla legittimità del voto ed esprime grande preoccupazione per le violenze in corso». Alla conferenza stampa conclusiva hanno partecipato i ministri del G8 (Franco Frattini-Italia; Lawrence Cannon-Canada; Bernard Kouchner-Francia; Frank-Walter Steinmeier-Germania; Hirofumi Nakasone-Giappone; Sergey Lavrov-Russia; David Miliband-Regno Unito; William Burns-Usa. E poi Javier Solana-Alto rapprsentate Ue per la politica estera; Benita Ferrero-Waldner-Commisaria Ue per gli affari esteri e Jan Kohout-presidente di turno dell’Ue).


CRISI NUCLEARE. Tutt’altra «musica» relativamente al tema nuclerare
. «Il dialogo con Teheran resta aperto - spiega Frattini - ma non dovrà essere fine a se stesso e a tempo indeterminato. Noi diciamo sì all’uso pacifico e per scopi civili dell’uranio, né potremmo vietarlo, ma resta fermo il nostro no all’uso militare. E una risposta l’Iran dovrà darcela già nei prosimi mesi». Posizione ribadita con fermezza anche dal ministro francese Bernard Kouchner e confermata dal capo della diplomazia russa Sergey Lavrov. «Bisogna cercare a breve - conferma - una soluzione pacifica del problema nucleare anche perché credo che in futuro la leadership iraniana non muterà». «Nella dichiarazione finale - precisa il ministro degli Esteri tedesco Frank-Walter Steinmeier - abbiamo usato un linguaggio chiaro per condannare le limitazioni della libertà» in Iran. Quello che abbiamo visto a Teheran, la repressione brutale contro chi manifesta per rivendicare un diritto legittimo, è insopportabile», ha aggiunto, sottolineando che il G8 ha «interesse» affinchè la crisi venga risolta, anche per poter affrontare il dossier nucleare. Il collega britannico Miliband inoltre afferma che è «senza fondamento» l'idea che i manifestanti iraniani «siano stati motivati da potenze straniere». E l'espulsione dei due diplomatici inglesi è «un'azione ingiustificabile».


MEDIO ORIENTE. Posizioni decisamente univoche sul Medio Oriente
. «Per il G8 - spiega Frattini - non c’è altra soluzione di quella di due Stati, due popoli». «Ma - precisa il ministro - Israele deve fermare la realizzazione di nuovi insediamenti. Mentre serve un aiuto economico e sociale al popolo palestinese. Nel recente incontro di Roma con il premier Berlusconi, il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu ha dimostrato di capire che oggi, come mai in passato, c’è piena identità di vedute tra Ue e Usa. Mi auguro che il premier israeliano dia concreti segnali per formulare una proposta seria su tale questione». Ovvio che i palestinesi devono interrompere a loro volta le azioni militari contro Israele.


PIRATERIA. Un capitolo a parte, poi, è stato dedicato al fenomeno della pirateria.
«Che sta dilagando - spiega Frattini - per la debolezza delle istituzioni statuali coinvolte. Il problema più che sul mare sta sulla terra. Per questo è stato deciso di dare vita a una rete di cooperazione internazionale, che si inserisca su quella già esistente, per creare e addestrare nei Paesi coinvolti nell’area del Golfo di Aden di vari corpi di Guardia costiera, così come sta già facendo l’Italia con il governo somalo».


ARMI ATOMICHE. Parlando del nucleare iraniano i ministri del G8 hanno affrontato anche il più generale tema della proliferazione nucleare
. «Una minaccia per la sicurezza internazionale - la definisce Frattini - per questo abbiamo deciso di rafforzare in proposito il quadro multilaterale in vista del 2010 quando si andrà a scrivere il nuovo Trattato internazionale di non proliferazione nucleare». «Tre le nostre finalità - precisa - , stop alla proliferazione, sì al disarmo, sì a uno sviluppo di un’energia nucleare pacifica. Solo così contribuiremo a un mondo più sicuro senza armi nucleari».


COREA DEL NORD. E sempre a proposito di nucleare il G8 di Trieste ha condannato l’escalation dei test nucleari e missilistici della Corea del Nord
. Nel documento finale i ministri degli Esteri del G8 condannano fermamente i test nucleari e i lanci di missili e invitano la comunità internazionale ad applicare in maniera compiuta la risoluzione dell’Onu in materia.


ENERGIA. Un capitolo importante è stato poi aperto dal ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov il quale ha parlato di crisi economica globale
e di energia. «Sicurezza e stabilità vanno ricercate - afferma - anche con l’uscita dall’attuale crisi economica globale costruendo una nuova architetura finanziaria». «Bisogna dare - putnualizza poi - sempre in tema di sicurezza più poteri all’Onu e alle organizazionii regionali e sub-regionali». Infine informa che il presidente, Dmitri Medvedev vorrebbe dare vita «a un nuovo contesto giuridico internazionale di compartecipazione sul tema dell’energia e che comprenda gli Stati fornitori, quelli fruitori, ma anche quelli attraverso i quali passano le infrastrutture (vedi gasdotti)». Un’iniziativa, questa, che potrebbe scongiurare in futuro nuove crisi sull’approvvigionamento come quella esplosa tra Russia e Ucraina.


AFRICA.
Infine l’Africa. «Il continente africano - afferma Frattini - è parte della soluzione del problema ella sicurezza globale. Basta con la politica dei donatori e dei beneficiari, l’Africa deve diventare un protagonista sullo scacchiere mondiale». «Il G8 - conclude il ministro - dà pieno appoggio al governo federale provvisorio somalo che dobbiamo aiutare per quanto riguarda il budget la sua capacity building».
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